Ricordando Robin Williams…

 Esattamente quattro anni fa, l’11 agosto 2014,  moriva tragicamente Robin Williams, un attore, doppiatore, comico e produttore cinematografico statunitense.

Ebbe una formazione teatrale ed ottenne popolarità televisiva tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta interpretando l’alieno Mork nella serie televisiva Mork & Mindy (1978-1982), interpretando Mork, quel personaggio improbabile ma geniale che tutti noi ricordiamo, che  allargava le dita  dicendo Na-no Na-no . Candidato all’Oscar per le sue interpretazioni di Good Morning, Vietnam (1987) e de L’attimo fuggente (1989),  fu definito un attore “eclettico e geniale”  e fu protagonista specialmente di film per famiglie (dagli avventurosi Hook – Capitan Uncino, 1991, e Jumanji, 1995, alle commedie drammatiche Mrs. Doubtfire – Mammo per sempre, 1993, e Patch Adams, 1998).

Il suo film per me più significativo è sicuramente lo stranoto L’attimo fuggente.

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L’attimo fuggente

Titolo originale Dead Poets Society
Paese di produzione Stati Uniti d’America
Anno 1989
Durata 124 min (Durata DVD BuenaVista)
Genere commedia, drammatico
Regia Peter Weir
Soggetto Tom Schulman
Sceneggiatura Tom Schulman
Casa di produzione Touchstone Pictures
Fotografia John Seale
Montaggio William M. Anderson
Musiche Maurice Jarre
Scenografia John Anderson

 

“È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un’altra prospettiva!”

Si tratta di un film decisamente drammatico ambientato nel 1959. L’insegnante di letteratura John Keatin, viene trasferito nel collegio maschile Welton. Egli ha un approccio didattico decisamente originale e anticonvenzionale: spinge gli alunni a distinguersi dagli altri e a seguire la propria strada e soprattutto  spiega ai suoi studenti che la poesia non è un elemento geometrico ma il sentimento dell’uomo.

L’insolito comportamento dell’insegnante incuriosisce prima di tutti lo studente Neil Perry, ragazzo con enormi problemi relazionali con il padre, severo ed esigente.  Tutti gli alunni si infervorano davanti a questo eprsonaggio molto sui generis, che li invita a “cogliere l’attimo” e a “godersi la vita”, seguendo i propri sogni e non arrendendosi MAI. Neil, in particolare, trova nuova linfa per il suo carattere in crescita e cerca di ottenere una parte in un’opera teatrale, svelando al timido Todd, suo compagno di stanza, il proprio desiderio di recitare; inoltre i ragazzi riportano in vita un gruppo “clandestino” di poesia, la setta dei poeti estinti (il titolo originale del film…)  che avevano scoperto esistere già all’epoca del professore, il quale ne faceva parte; infine, il timido Knox si innamora follemente della bella Chris e cerca a tutti i costi di conquistarla. Ma ad un certo punto la situazione precipita: Neil  riceve la visita del padre, che gli impone di lasciare la compagnia: il giovane cerca di comunicargli la sua passione, ma viene sovrastato dall’atteggiamento autoritario del padre, che non sente ragioni. Neil, in cerca di aiuto e conforto, si reca così la sera stessa nell’alloggio privato di Keating; prima della messa in scena della rappresentazione teatrale, il professor Keating chiede lumi al proprio pupillo circa l’esito dell’incontro col padre: il ragazzo, mentendo, gli dice che il padre gli aveva dato il permesso di recitare.. Durante la recita tutti i presenti concordano sul talento di Neil: alla fine dello spettacolo il giovane viene elogiato sia dai componenti della compagnia, sia dallo stesso Keating; tuttavia il padre, incollerito per la disobbedienza del figlio, dopo averlo allontanato dal professore gli comunica la propria intenzione di iscriverlo a un’accademia militare, con l’intento di avviarlo alla professione medica: Neil, disperato, si suicida nottetempo con la pistola del padre. L’istituto apre un’inchiesta: il professor Keating viene accusato di aver indotto Neil a disobbedire al padre e di conseguenza a suicidarsi; il professore viene allontanato dall’istituto e la cattedra di lettere viene affidata temporaneamente al preside. Ma quando Keating entra nella classe per raccogliere i suoi oggetti personali, Todd sale sul proprio banco e ne richiama l’attenzione pronunciando la frase: «O capitano! Mio capitano!»; subito dopo altri ragazzi compiono lo stesso gesto, mentre il professore si allontana dicendo niente più che: «Grazie, figliuoli».

Il titolo della versione italiana, L’attimo fuggente, differisce da quelli degli altri Paesi, che mantengono la dicitura originale Dead Poets Society («Setta dei poeti estinti» secondo la versione doppiata in italiano). Il motivo risiede probabilmente nella maggiore “”rappresentatività” dell’espressione “L’attimo fuggente” nel nostro Paese, in cui ci qualifichiamo ANCHE per la preziosa lezione  del poeta latino Orazio, che in sua famossima Ode invita a «cogliere l’attimo» (in latino Carpe diem, nella versione originale Seize the day, scritto sul quaderno di Todd). Ma anche alcuni versi letti da Pitts (“Cogli la rosa quando è il momento / che il tempo lo sai vola / e lo stesso fiore che sboccia oggi / domani appassirà”) affondano nella tradizione italiana dell’edonismo rinascimentale (a titolo di esempio ricordiamo solo Lorenzo de’ Medici, Poliziano e Boiardo), anche se in realtà appartengono al poeta inglese Robert Herrick (da To the Virgins, to Make Much of Time).

Negli Stati Uniti fu un inaspettato successo di pubblico e incassò più di 95 milioni di dollari.  A livello mondiale totalizzò circa 235 milioni di dollari, diventando il 5° film dell’anno per ricavi. In Italia fu il 2° film per incassi della stagione 1989-1990, dopo Indiana Jones e l’ultima crociata.

scena-L'attimo_fuggente

Per questo motivo ho deciso di rivedermelo questa sera, pur sapendone le battute praticamente a memoria…

latineloqui69

(Dati del film e della biografia, trama e immagine della scena del film liberamente tratti da wikipedia.org)