E noi…

Mi fanno quasi tenerezza, pensano di essersi liberati di noi… Ma noi sappiamo quale compagnia aerea sceglieranno per tornare a casa, quale posto e tariffa. Sappiamo chi contatteranno appena arrivati nel loro Paese, se lo faranno con un messaggio o con una chiamata. Sappiamo di cosa hanno bisogno per essere felici, oppure tristi. Sappiamo per chi voteranno, perché conosciamo tutte le loro paure. E se non le hanno, sappiamo come procurargliele. Sappiamo anche che lavoro cercheranno. Noi sappiamo tutto di loro, il passato, presente e il futuro. E sai chi ci ha dato il permesso di accedere a tutti questi dati e li ha condivisi con noi ? Voi. Noi abbiamo bussato prima di entrare nella vostra vita. Vi abbiamo chiesto se volevate condividerla con noi e avete scelto di metterla nelle nostre mani. Noi, grazie a voi, abbiamo costruito un impero, siamo diventati miliardari. E secondo voi abbiamo voglia di fermarci?”.
(Riflessione finale del manager della società digitale Fuuber)

VI SEMBRA ABBASTANZA INQUIETANTE O NO?

Non vi viene la tentazione di cancellarvi con un colpo di spugna da tutti i social e di disinstallare tutte le app dal vostro smartphone?

Non vi ricorda in qualche modo il famosissimo 1984 di Orwell?

A me sì, e anche tanto! Ma andiamo con ordine…

De Luigi e Pif in una scena del film

De Luigi e Pif in una scena del film

 

E noi come stronzi rimanemmo a guardare è un film italiano del 2021 diretto da Pif. È una commedia satirica con elementi fantascientifici. Il titolo del film deriva da una frase detta da Pif nella puntata “Vacanze smeralde” de “Il testimone”, che a sua volta era ripresa da una frase pronunciata da Andrea Camilleri in un discorso pubblico.

Siamo in un prossimo futuro, abbastanza futuribile; Arturo è un manager aziendale che progetta un algoritmo la cui funzione è determinare l’utilità effettiva dei dipendenti dell’azienda in cui lavora. Si ritrova licenziato lui stesso e, a quasi cinquant’anni d’età, non riesce a trovare altre opportunità lavorative. Abbandonato dalla compagna Lisa a causa di un “affidabilissimo” e “quotatissimo” test sull’affinità di coppia, affitta parte del suo appartamento a Raffaello, professore universitario che per arrotondare lo stipendio scrive articoli da hater. Assunto come rider dalla multinazionale Fuuber  (“è arrivato Fuuuuuberrrrr!”), deve adattarsi alla quotidianità di un impiego per cui viene sfruttato e decisamente mal retribuito. In preda alla solitudine, accetta di entrare nel programma creato dalla Fuuber stessa per abbinare le persone a personaggi virtuali presenti come ologrammi, tramite una app. Arturo conosce così Stella, di cui si innamora, e che in seguito scopre essere una persona reale, una tra le innumerevoli assunte dall’azienda per prestare questo tipo di servizio. Riusciti infine a incontrarsi nella sede principale di Fuuber, un altissimo grattacielo a Mumbai, decidono di scappare insieme allontanandosi da quel maledetto controllo della società…

Insomma, un film per riflettere: sul mondo del lavoro, sulla gratificazione personale, sullo sfruttamento, ma soprattutto sulla fine che fanno la nostra privacy e i nostri preziosissimi “dati sensibili”. Insomma, sulla follia della Vita dei nostri giorni in genere.

Da non perdere!

(dati della trama tratti dalla relativa pagina di wikipedia)