La dea Fortuna

Una scena del film

Una scena del film

“La dea fortuna” è un film del 2019 diretto da Ferzan Özpetek. Con Edoardo Leo, Stefano Accorsi, Jasmine Trinca, Serra Yilmaz, Barbara Alberti, Filippo Nigro, Cristina Bugatty.

Vincitore di due David di Donatello, per la migliore attrice protagonista a Jasmine Trinca e per la miglior canzone originale scritta e interpretata da Diodato.

Arturo e Alessandro, uno scrittore e un idraulico, sono una coppia da oltre quindici anni: vivono a Roma circondati da molti amici. La loro relazione è tuttavia in crisi da lungo tempo: passione e complicità si sono spente, e Arturo sopporta consapevolmente le numerose infedeltà di Alessandro, che si è fatto sempre più riservato e taciturno nei suoi confronti. Un giorno Annamaria, migliore amica di Alessandro, affida ai due uomini i due figli Martina e Sandro, di 12 e 9 anni, perché badino a loro mentre lei è in ospedale per alcuni controlli. La sua degenza, programmata inizialmente per pochi giorni, si prolunga a causa della scoperta di una malattia congenita, cosa che necessiterà dapprima una biopsia e successivamente un’operazione chirurgica. La convivenza con i bambini sconvolge il già precario equilibrio dei due uomini, i quali prendono a litigare spesso causando tensione anche tra i fratellini; Martina inoltre instilla in Arturo il dubbio che Sandro possa essere in realtà figlio di Alessandro, del quale in effetti porta il nome. Successivamente Alessandro scopre che Arturo aveva a sua volta una relazione clandestina con un artista, che va avanti a sua insaputa da oltre due anni: questa è la causa di una forte crisi in seguito alla quale la coppia decide di separarsi. Intanto Annamaria, comprendendo quanto gravi siano le sue condizioni, scrive il proprio testamento in cui nomina Alessandro tutore legale dei suoi figli, ma quando vede i due uomini sconvolti per la loro rottura non ha il cuore di parlargliene. Con la separazione imminente, Alessandro e Arturo non possono più occuparsi dei bambini, così chiedono ad Annamaria di affidarli a sua madre Elena, una baronessa decaduta che vive in Sicilia; la ragazza la odia e ha chiuso i rapporti con lei in seguito alla morte per overdose del fratello Lorenzo, ma data l’urgenza si lascia convincere. Durante il viaggio in traghetto da Napoli verso Palermo i due uomini hanno un drammatico confronto nel quale si rinfacciano le reciproche mancanze; saranno i bambini a consolarli durante quella che sembra la chiusura definitiva della loro storia. Giunti nella villa settecentesca dove vive Elena, a Bagheria, i due si rendono subito conto che la donna è eccessivamente severa nei confronti dei bambini, ma ritenendo che la loro permanenza sia solo temporanea li lasciano lì. Una volta tornati a Roma, i due assistono alla morte improvvisa di Annamaria.

Tornati in Sicilia per il funerale dell’amica, Alessandro e Arturo si vedono impedire da Elena di vedere i bambini, in primis per la loro “colpevole” omosessualità!

Come tutti i film di Ferzan Özpetek, preziosa occasione di riflessione!

Curiosità: il titolo del film è un riferimento al Santuario della Fortuna Primigenia che si trova a Palestrina (alle porte di Roma!), dove lavora il personaggio interpretato da Jasmine Trinca. Da vedere, anche questo!!!

(dati della trama tratti dalla relativa pagina di wikipedia)