Una vita difficile

Una vita difficile (regia di Dino Risi, 1961) è un bellissimo film in bianco e nero  interpretato da un grandissimo Alberto Sordi e da Lea Massari.

La scena più bella è quella che tutti abbiamo in mente: Silvio ed Elena, marito e moglie (Sordi e Massari)  arrivano in una casa “bene” dove sono stati invitati; appena arrivati,  capiscono subito di essere arrivati in terra ostile: a tavola c’è una vecchia centenaria, un nipote cieco, un assortimento di nobili tarati e aggressivi. Si parla, ovviamente, del referendum: la vecchia scruta Silvio da dietro il monocolo e gli chiede: «Ah, perché la gente vuole tanto male al re? Perché?». Silvio la risposta ce l’ha, e non riesce a trattenersi: «Forse perché se n’è andato a Brindisi invece di salire in montagna con i partigiani». Non l’avesse mai detto!  Un nobile subito contrattacca: «Ah, i partigiani: gentaglia che ha fatto solo confusione!».

A tavola viene portato un colossale vassoio di pasta al forno. Mentre Silvio sta per azzannare la pasta, la radio comunica i risultati del referendum. È il momento cruciale. Nessuno mangia. Elena e Silvio depongono a malincuore la forchetta e ascoltano assieme agli altri. Lo speaker legge: monarchia voti 10 milioni 719mila 284… i padroni di casa esultano, ma sottovalutano il numero dei votanti.  (tra i quali- prima volta nella storia- ci sono anche le donne);  lo speaker prosegue: “Repubblica 12 milioni 717mila 923… l’Italia è una Repubblica!”.

Nessuno parla.  La vecchietta si sente male, perciò la portano via. Se ne vanno tutti. Il nipote cieco resta solo e, prima di andarsene, si alza in piedi ed esclama: «Viva il re! Canaglie…».

Elena e Silvio restano soli, all’immensa tavolata, con i piatti pieni di pasta al forno; arriva infine un cameriere con lo champagne, che i due usano per il brindisi più bello della loro vita.

FANTASTICO…

Stasera BISOGNA rivederlo!