La principessa Mononoke

Mononoke (San) insieme alla madre adottiva, Moro

Mononoke (San) insieme alla madre adottiva, Moro

“Condividiamo la vita”!

Prosegue la mia personale maratona di anime giapponesi per sfruttare al meglio il periodo di reclusione coatta in casa.

Stavolta andiamo su un film pluripremiato ai botteghini, Princess Mononoke (もののけ姫 Mononoke-hime, lett. La principessa spettro); è stato proiettato per la prima volta in Giappone il 12 luglio 1997 riscuotendo notevole successo, così come in molti altri Paesi. Basti pensare che, fino all’uscita di Titanic qualche mese più tardi, era il film che aveva guadagnato di più ai botteghini delle sale giapponesi. E ho detto tutto… 🙂

Si tratta di un film scritto e diretto da Hayao Miyazaki e prodotto dallo Studio Ghibli. Ambientata in una versione fantasy del Giappone del tardo periodo Muromachi, la pellicola si incentra sulla lotta tra i guardiani sovrannaturali che proteggono una foresta e gli umani che, sfruttandone le risorse, la stanno lentamente distruggendo.

Tutto comincia con un gigantesco spirito-cinghiale, trasfigurato in un demone a causa del rancore, attacca un villaggio.  Per salvare la propria gente il giovane principe Ashitaka è costretto ad ucciderlo, ma nello scontro viene ferito al braccio e infettato dal rancore dello spirito-cinghiale, che si manifesta come una piaga che, a poco a poco, colpirà tutto il suo corpo. Nei resti del Dio-Cinghiale viene trovata una misteriosa palla di ferro: è stato il dolore provocato da quel proiettile a trasformare il Dio-Cinghiale. Consultata la sciamana del villaggio, Ashitaka apprende che il maleficio lo porterà alla morte, perciò lascia per sempre la terra natale e s’incammina verso ovest, luogo di provenienza del demone, alla ricerca di una possibile cura. Mentre Ashitaka attraversa la foresta, popolata di kodama, insieme ai due feriti, lungo la riva di un fiume vede in lontananza San, detta “Mononoke”, definita dagli abitanti del posto come “ragazza-lupo”: una trovatella cresciuta dalla Dea-Lupa Moro (Maro), protettrice del bosco, che prova rancore nei confronti degli umani a causa del loro comportamento invasivo e che per questo attacca le carovane.

I due ragazzi sono praticamente coetanei. Facile immaginare che possa nascere del tenero tra i due. Ma non immaginate una stora d’amore per adolescenticon un gradevole happy ending! Non si tratta di un film semplice, anzi. Non è nemmeno tanto “soft”: le scene sono sempre molto forti e cruente. Ma il messaggio è chiaro proprio perché forte è il modo di presentarlo.

Un film “importante”. Da conoscere assolutamente!

(dati essenziali della trama tratti da wikipedia)