Le marocchinate

marocchinate

Questo libro propone le testimonianze di sei delle quasi ventimila donne che durante la Seconda Guerra mondiale subirono, nella zona del Basso Lazio, stupri e vessazioni da parte dei goumiers al seguito della V armata del generale Juin.

I racconti sono stati raccolti dalla voce diretta delle interessate, sia in forma orale, quando non dialettale, sia in forma scritta. Il destino delle donne che subirono queste aggressioni fu quello di essere emarginate all’interno delle loro comunità. Molte morirono per le malattie contratte, alcune si suicidarono, altre furono psichiatrizzate, altrettante emigrarono per sfuggire a un contesto diventato insostenibile.

Così come questi atti vennero definiti “marocchinate”, con una generalizzazione che ha gettato uno stigma sui marocchini per prendere le distanze da una violenza che storicamente fu avallata dai comandi alleati, “marocchinate” divennero pure le donne della Ciociaria che quella violenza avevano subìto.

Si vuole con questo libro commemorarle, restituendo la dignità della loro esperienza, come si vuole, proponendo gli atti parlamentari relativi a queste vicende, ristabilire la memoria di una parte taciuta della storia del nostro Paese.

Riportiamo sotto i necessari dati storici per contestualizzare meglio il triste episodio storico  (liberamente tratti da Wikipedia, l’enciclopedia libera).

Con battaglia di Montecassino si fa riferimento ad una serie di quattro battaglie combattute durante la seconda guerra mondiale dalle forze Alleate con l’intenzione di fare breccia nella Linea Gustav, assediare Roma e collegarsi con le forze alleate che rimanevano confinate nella zona di Anzio, dopo l’operazione Shingle. Il teatro delle operazioni, che impegnò i due eserciti dal gennaio al maggio del 1944, comprendeva la città di Cassino, la valle del Liri e i rilievi che portano all’Abbazia di Montecassino, per una area di 20 km².

La cattura di Cassino, poi,  permise alle divisioni britanniche e statunitensi di cominciare l’avanzata verso Roma, che cadde il 4 giugno 1944 pochi giorni prima dello Sbarco in Normandia. L’operazione “Diadem” costò 18.000 perdite agli americani, 14.000 agli inglesi e 11.000 ai tedeschi.

 Dopo la battaglia (le Marocchinate)

Dopo i combattimenti si verificò un feroce stupro di massa a opera dei Goumiers, ossia soldati marocchini ed algerini ai quali il generale francese Juin aveva concesso assoluta libertà di comportamento per 50 ore come premio per aver sfondato il fronte difensivo tedesco. I goumiers commetteranno stupri, assassinii, furti e violenze di ogni genere soprattutto a danno di donne, bambini e sacerdoti passati alla storia con il nome di Marocchinate.

Ancora oggi nessun Tribunale internazionale si è interessato della vicenda e nessuno dei militari responsabili è stato giudicato come criminale di guerra.

Proprio del feroce episodio di guerra si è occupata (e si occupa tuttora) la bravissima Stefania Catallo. 

catallo

Ospite d’eccezione nell’Aula Magna del mio Liceo, è riuscita a far calare il silenzio nell’uditorio costituito da ragazzi adolescenti, con la lettura e interpretazione di alcune delle pagine più forti del suo libro. Pagine dal sapore noto per chi abbia un parente ciociaro. Fate la prova: se avete un nonno o una nonna abbastanza vecchi ma ancora in vita, chiedete loro cosa ricordano di quell’infamante pagina della storia. Alcune donne ne portano ancora i segni fisici o psicologici, altre hanno provato a chiedere un risarcimento simbolico, altre ancora non hanno mai “buttato fuori” quell’ignominia. Guerra, si chiama guerra. Possiamo declinare la parola come vogliamo ed edulcorarne il suono sostituendola con eufemismi di qualsiasi genere, ma la realtà rimarrà sempre quella…

Non dimentichiamo!

Grazie, Stefania!

Latineloqui69