L’uomo e il cane

uomo_cane

L’uomo e il cane è un romanzo di Carlo Cassola pubblicato dalla casa editrice Rizzoli nel settembre del 1977. Il romanzo si è aggiudicato il premio Bagutta nel 1978.

Il racconto si apre nella Maremma fascista, con il protagonista del romanzo, il cane Jac, che ha una casa e un padrone, il mulattiere Alvaro, (che gli dà una ciotola di zuppa ma anche botte e catena). Abbandonato perché ritenuto “una bocca in più da sfamare”, vagabonda solitario e ansioso lungo la campagna toscana e incontra altri animali: cani da guardia che gli ringhiano addosso, ricci e talpe di cui si nutre, il gatto Tommaso con il quale stringe una provvisoria amicizia. Jack, nella ricerca disperata di nuovi padroni, incontra anche degli uomini: due anziani coniugi che lo scambiano per il loro cane rapito dagli zingari, alcuni braccianti seduti sull’argine che mangiano e fumano, la contadina Grazia che gli si affeziona e alla fine il mulattiere Danilo che lo lega ad un palo e lo lascia morire crudelmente di fame sotto il sole.

Bello ma angosciante nella conclusione. Abbastanza trasparente la metafora  della condizione umana, del bisogno avvertito anche dall’uomo di cercarsi un padrone, di affidarsi e credere in un capo «infallibile che lo angarierà in tutti i modi».

Unico difetto: libro uscito di produzione da un decennio. Perfortuna il web ci mette a disposizione il suo PDF!

« I cani, se lo vuoi sapere, aspirano tutti ad avere un padrone. Cani che amino la libertà più del padrone non se ne sono ancora visti. Anche se il padrone fa fare loro una cattiva sorte. »
(L’uomo e il cane )