Candy- Candy

La mitica “signorina-tutte-lentiggini”

IMG_0324

 

 

Candy Candy (キャンディ・キャンディ Kyandi Kyandi) è un manga di genere shōjo disegnato da Yumiko Igarashi pubblicato nel 1975, tratto dall’omonimo romanzo scritto da Kyoko Mizuki. Ne venne successivamente tratta una serie televisiva anime prodotta da Toei Animation, trasmessa in 115 episodi a partire dal 2 marzo 1980 anche in Italiainizialmente con il titolo originale, in seguito con il titolo di  Dolce Candy, modificato da Mediaset (ultima replica 1997).

Il manga è stato pubblicato dalla casa editrice Kodansha, che la serializzò sulla rivista mensile Nakayoshi dall’aprile 1975 al marzo 1979. Del manga esiste un’edizione italiana riadattata, censurata e ricolorata pubblicata dalla Fratelli Fabbri Editori in 77 uscite settimanali.

Chi è stata adolescente negli anni Ottanta ricorda benissimo l’attesa quotidiana del nuovo episodio dell’amata serie Candy Candy. Oggi l’espressione fa un po’ ridere, dato che i contenuti di qualsiasi serie sono SEMPRE disponibili online in  qualsiasi momento, ma allora era così e tutte noi aspettavamo con ansia l’orario in cui sarebbe stato trasmesso il nuovo episodio di quel bellissimo cartone a noi dedicato.

La protagonista assoluta e indiscussa, una ragazza lentigginosa dai capelli biondi con una pettinatura improbabile, grandi occhioni verdastri più che espressivi, anticonvenzionale con i suoi modi da maschiaccio, risoluta, decisa e dal grande temperamento, Candice White, con la sua vita molto complicata, ci incantava e ci faceva sognare.

Si trattava di un vero e proprio romanzo moderno, con una storia molto complessa, caratterizzata da tematiche anche piuttosto “forti” come l’abbandono, la lotta alle convenzioni sociali, il sacrificio, la guerra.

Cosa rendeva quindi Candy Candy così accattivante, una sorta di “anti-principessa Disney”? Il fatto che fosse un prototipo (molto ante litteram) della donna risoluta, indipendente, una sorta di self-made woman, che lotta contro una sorte non proprio tenera e impronta la sua vita di sé, delle proprie scelte, delle proprie propensioni, dei propri princìpi. Contro tutto e tutti: dal destino di essere orfana, alla sfortuna di essere adottata da una famiglia in cui subisce solo angherie e soprusi (anche qui, una sorta di bullismo ante litteram), alla lunga serie di sofferenze in campo amoroso, addirittura al funesto clima mondiale (l’incipiente e devastante Prima Guerra Mondiale).

Insomma… un invito a crederci. Sempre!

La sua storia editoriale non è stata facile, ma se dopo più di quarant’anni dalla sua uscita siamo ancora qui a parlarne vuol dire che quel geniale manga shojo, anime e cartone animato (oggi non più disponibile a causa di controversie legali tra Yumiko Igarashi e Kyoko Mizuki) ha lasciato il segno!

latineloqui69

(Dati liberamente tratti da www.wikipedia.org)