Brave ragazze

“Le persone infelici fanno cose infelici…”

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“Brave ragazze” è una commedia del 2019 diretto da Michela Andreozzi interpretata da Ambra Angiolini, Ilenia Pastorelli, Serena Rossi e Silvia D’Amico. La stessa Andreozzi vi interpreta un ruolo minore (Franca, l’assistente del commissario).

A Gaeta nel 1981 quattro donne disoccupate e frustrate nelle loro aspirazioni provano a cambiare il corso della propria vita. Anna (Angiolini) figlia della portinaia di uno stabile (Sandrelli), è sola, con due figli da mantenere e saltuariamente si mantiene facendo pulizie; Maria (Rossi) è religiosissima e vittima di un marito violento; infine le sorelle Chicca (Pastorelli) e Caterina (D’Amico), la prima, lesbica, con il sogno nel cassetto di lasciare l’Italia per l’Inghilterra, la seconda che aspira a frequentare l’università a Roma.

Col coraggio di chi ha poco da perdere, insieme decidono di svaligiare una banca travestite da uomini: la rapina, su cui è chiamato a indagare il commissario Morandi (Argentero) dà inizio a un vortice di eventi spericolati destinato a stravolgere il destino delle “brave ragazze”. Perché il problema è proprio questo: i soldi del primo furto finiscono presto e la tentazione di farne un altro (“questo solo, poi basta…”) è troppo forte, tanto più che ormai sanno come si fa…

Vogliamo discutere di questo modo di dare una facile svolta alla propria vita?  Non credo ce ne sia bisogno. E il messaggio della regista è chiaro e incontrovertibile. Il segnale è la perdita della catenina con la scritta “Ovunque proteggi”…

La tragedia vera sta nel messaggio iniziale: il film è ispirato ad una storia vera. E in effetti (trovo scritto su wikipedia) la vicenda alla base della trama è realmente accaduta in Francia alla fine degli anni Ottanta  del XX secolo: cinque amiche di Avignone, ragazze madri tra i venti e i venticinque anni ribattezzate dalla stampa le amazzoni o le mamme rapinatrici (in francese les mamans braqueuses), misero a segno diversi colpi a mano armata nella Vaucluse, per un totale di poco più di 300 000 franchi (circa 50000 €) tra il 1989 e il 1992, prima di essere arrestate e condannate, nel 1996, a pene lievi tra i 6 e i 18 mesi di detenzione.

Ci rendiamo conto? Non so…

Azzeccatissima la scelta della colonna sonora finale: “Storie di tutti i giorni” di Riccardo Fogli!

(dati della trama tratti da wikipedia.org)