Il cielo in una stalla

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IL CIELO IN UNA STALLA- Erri De Luca

Si tratta di un racconto breve del 2008, in cui l’autore, Erri De Luca, mette per iscritto un racconto fattogli molti anni prima dal padre,  il  sottotenente degli alpini Aldo De Luca, che nell’agosto del 1943 aveva avuto la licenza “per casa bombardata”, per cui  si tolse gli abiti militari e tornò un normale “cittadino” in una Napoli sotto i bombardamenti, nella quale i Tedeschi scorrazzavano in cerca di uomini. Aldo, insieme ad altri cinque amici, tenta di lasciare Napoli per raggiungere Sorrento, che sembra solo sfiorata dalla devastazione della guerra; nella fuga  si nascondono dove capita, persino una stalla con le vacche, ospiti della masseria di un contadino compiacente, dove arriva anche un signore di famiglia ebraica.

Bellissima la scena del confronto tra l’ateo Aldo e il signore di origine ebraica, in cui si parla di religione, di fede, di credenza: “Al mattino l’anziano apriva un libro e lo lasciava aperto. Il vento ne sfogliava le pagine. Lo richiudeva a sera senza aver letto un rigo. Mio padre gli domandò a che gli serviva. Era curioso e non si faceva scrupolo di impicciarsi. La risposta fu che quello era un libro di preghiere, ma lui non sapeva più pregare. Allora lo lasciava aperto, ci pensasse il vento a pregare”.

E c’è spazio anche per la satira politica. “Solo poco prima stava sotto le medesime stelle nei bivacchi sul bordo del fiume Voiussa. Dove le trote erano sazie di giovani corpi nostri, spediti al tirassegno dei Greci dal baldanzoso affacciato al balcone. Non assaggiava il pescato ingrassato a cadaveri, il sottotenente, non variava il rancio con l’abbondanza catturata con la tecnica di frodo della bomba esplosa a pelo d’acqua”: è una chiara accusa al reale responsabile dello stato delle cose, della “normale anormalità” che gli Italiani tutti si ritrovavano a vivere. Senza darsene una ragione. Senza neanche cercarla più. Salvo pochissime eccezioni: suo padre Aldo è gli altri pochissimi che con lui si erano imbarcati in un viaggio di salvezza rischioso e non raccomandabile.

La narrazione scorre fluida e gradevole sotto i nostri occhi, secondo il pregevole stile espressivo di Erri De Luca, che non si smentisce mai…

E veniamo al titolo: cosa c’entra la ben nota canzone di Modugno, Il cielo in una stanza? Agli aspiranti lettori la spiegazione, non più di tanto scontata…

latineloqui69