RUPEN ATTARIAN

IL PRIMO GENOCIDIO DEL XX SECOLO, sconosciuto ai più…

 

Con le espressioni genocidio armeno, olocausto degli Armeni e massacro degli Armeni si indicano le deportazioni ed eliminazioni di Armeni perpetrate dall’Impero ottomano tra il 1915 e il 1916 che causarono circa 1,5 milioni di morti.

Gli Armeni usano l’espressione Medz Yeghern (in lingua armena Մեծ Եղեռն, “grande crimine”) o Հայոց Ցեղասպանութիւն (Hayoc’ C’eġaspanowt’yown), mentre in turco esso viene indicato come Ermeni Soykırımı“genocidio armeno”, a cui talvolta viene anteposta la parola sözde, “cosiddetto” o Ermeni Tehciri “deportazioni armeni”.

Tale genocidio viene commemorato dagli armeni il 24 aprile.

Nello stesso periodo storico l’Impero Ottomano aveva condotto (o almeno tollerato) attacchi simili contro altre etnie (come gli assiri e i greci), e per questo alcuni studiosi credono che ci fosse un progetto di sterminio.

Altri storici, come Bernard Lewis,  Stanford Shaw e Guenter Lewy negano invece che si possa associare il termine genocidio a quegli eventi. Sul piano internazionale, ventinove Stati hanno ufficialmente riconosciuto come genocidio gli eventi descritti.

Il governo turco rifiuta di riconoscere il genocidio ai danni degli Armeni ed è questa una delle cause di tensione tra Unione europea e Turchia e anche con la Santa Sede. Una legge francese punisce con il carcere la negazione del genocidio armeno. Per converso, già da tempo la magistratura turca punisce con l’arresto e la reclusione fino a tre anni il nominare in pubblico l’esistenza del genocidio degli Armeni in quanto gesto anti-patriottico. In tale denuncia, poi ritirata, è incappato lo scrittore turco Orhan Pamuk, a seguito di un’intervista a un giornale svizzero in cui accennava al fenomeno.

ll 12 aprile 2015 papa Francesco riferendosi agli avvenimenti ha parlato esplicitamente di genocidio, citando una dichiarazione del 2001 di papa Giovanni Paolo II e del patriarca armeno, in occasione della messa di commemorazione del centenario in San Pietro, dichiarando che quello armeno «generalmente viene definito come il primo genocidio del XX secolo». Il papa ha denunciato il genocidio come una delle tante persecuzioni ai danni di cristiani che “vengono pubblicamente e atrocemente uccisi – decapitati, crocifissi, bruciati vivi -, oppure costretti ad abbandonare la loro terra”. In risposta, il governo turco ha immediatamente convocato il nunzio apostolico ad Ankara e ritirato l’ambasciatore presso la Santa Sede in segno di protesta. Per analoghi motivi, nello specifico una mozione del parlamento austriaco che riconosce il genocidio, è stato richiamato anche l’ambasciatore turco a Vienna. La dichiarazione ha anche suscitato una forte reazione del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan che il 14 aprile 2015 ha ammonito Papa Francesco affermando che «quando i politici e i religiosi si fanno carico del lavoro degli storici non dicono delle verità, ma delle stupidaggini». Nel giugno 2016 Bergoglio, durante il viaggio in Armenia, utilizza nuovamente il termine “genocidio” scatenando la dura reazione del vice primo ministro turco Nurettin Canikli. Anche il presidente statunitense Barack Obama «ha più volte riconosciuto come un fatto storico che 1,5 mln di armeni furono massacrati negli ultimi giorni dell’impero ottomano e che un pieno, franco e giusto riconoscimento dei fatti è nell’interesse di tutti».  Il 22 aprile anche la cancelliera tedesca Merkel ha usato per la prima volta il termine genocidio.

Rupen Attarian,  rappresentante della comunità armena in Italia, gira per le scuole e si presta ad un dibattito per diffondere fatti ed eventi di quella tragica pagina della storia del Novecento. Abbiamo avuto la fortuna di incontrarlo nell’Aula Magna del nostro Liceo. Un incontro toccante. Pieno di umanità.

Se pensiamo che sui libri di storia moderna non più di un brevissimo paragrafo è dedicato a questa tragedia dell’umanità…

PAZZESCO…

Un film “illuminante” in questo senso è LA MASSERIA DELLE ALLODOLE è il 18° film diretto dai fratelli Taviani, tratto dall’omonimo romanzo di Antonia Arslan, che narra le vicende di una famiglia armena dell’Anatolia all’epoca del genocidio armeno (1915) ed  è uscito nelle sale italiane il 4 maggio 2007. Un film tremendo e solo per stomaci forti. Un atto dovuto solo per l’enormità della tragedia che rappresenta A FORTI TINTE e per il monito civile che rivolge all’umanità intera…
(Liberamente tratto da Wikipedia, l’enciclopedia libera).

latineloqui69