C’è tempo

“Ma che davero?” 

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No, stavolta non si tratta di un errore di digitazione. “Davero” si scrive proprio così nella calata romanesca del bravissimo Stefano Fresi in questo gradevolissimo film di Walter Veltroni, regista ma anche sceneggiatore e autore del soggetto. Un’altra prova – in caso ne servisse ancora una- della poliedricità dell’ex sindaco di Roma!

“C’è tempo” è una commedia italiana del 2019 uscita nelle sale italiane il 7 marzo 2019. Protagonista Stefano (Fresi), che  scopre improvvisamente di avere un fratello acquisito quattordicenne (ma tutto tranne che un adolescente…) e di dover lasciare il suo Piemonte per raggiungerlo a Roma. Anche se riluttante all’idea di divenire tutore del ragazzo, Stefano accetta, allettato soprattutto dalla prospettiva di riceverne in cambio una consistente somma di denaro: nel viaggio di ritorno, tuttavia, i due comprendono come il sentimento che li lega sia ben più profondo. Sicché anche il burbero e asociale Stefano, sposato ma solo “per non ritrovarsi solo”, amante in realtà dela solitudine, refrattario ai legami solidi e impegnativi, scopre di voler bene a suo fratello. Ma tanto. Tanto da non pensare neanche per un attimo di portarlo in collegio, come aveva intenzione di fare all’inizio del viaggio con lui.

Un road film con tutti i crismi, che in qualche modo ricorda “In viaggio con papà” di Sordi e Verdone. Come in quel capolavoro, anche qui la strada cementa sentimenti, costruisce un rapporto inesistente, cuce legami importanti. La bravura di Fresi fa tutto il resto: fa ridere con il suo solo esserci, è ironico, spiritoso, tenero. In sintesi, bravi e affascinante. Come pochi altri. La sua battuta più geniale? “Io ho scritto alla Algida, per dire che era un gravissimo errore di marketing” (aver smesso di produrre otto anni prima il ghiacciolo Arcobaleno. Un gelato “galeotto” di una propensione prima, di una scelta di vita poi. Sì, perché nella vita si può fare anche l’osservatore di arcobaleni! Senza per questo esserr considerato “uno sfigato” come pensa il signore benpensante che gli dà, sinteticamente, del precario…

Basterebbe sentirlo spiegare, ad una presentazione ufficiale di meteorologia, come si allunga una goccia d’acqua. Oppure sentire come definisce il vento al nipote… Poesia pura!

Immenso Fresi! Come si fa a non adorarlo?