Letteratura in pillole,
per la riflessione del giorno:
“ (…) E col richiamo della maternità non si scherza. A volte non esiste, d’accordo, e l’assenza si rivela con delitti mostruosi: neonati seviziati, uccisi, gettati nella spazzatura, scelleratezze che nessun castigo basta a punire. Quando il silenzio cessa, però, subentra un frastuono che assorda. Un terremoto che davvero muove le montagne, devia il corso dei fiumi, muta la topografia degli oceani. Così in quel caso tutto diventa possibile. Tutto.”
“(…) Credeva davvero che bastasse partorire un figlio per dire è-mio, è-mia? Un figlio non appartiene a chi lo genera per regalarlo alla Ruota. Appartiene a chi lo cura, a chi lo nutre, lo pulisce, lo addormenta, lo consola, gli insegna a parlare, a camminare, a crescere!”
(Oriana Fallaci, Un cappello pieno di ciliege, 2008)
(immagine tratta da www.pinterest.it)