Le otto montagne

le 8 montagne

“Le otto montagne” è un film del 2022 scritto e diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch. Adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 2017 di Paolo Cognetti, ha vinto il premio della giuria al 75º Festival di Cannes e ben 4 David di Donatello, tra i quali quello per il miglior film. Protagonisti Luca Marinelli e Alessandro Borghi.

La storia comincia nell’estate del 1984, Pietro, un ragazzino di undici anni di Torino, e sua madre Francesca affittano una casa nel villaggio di Graines, in Val d’Ayas. Qui incontrano Bruno, l’ultimo ragazzino rimasto nel villaggio ormai spopolato. Bruno vive con gli zii. Pietro e Bruno diventano amici e trascorrono insieme l’estate. Qualche tempo più tardi, arriva anche il padre di Pietro, Giovanni, ingegnere in una grande azienda di Torino. Insieme praticano escursioni in alta quota e persino su un ghiacciaio, in un’uscita interrotta perché Pietro ha sintomi di mal di montagna. Sul finire dell’estate, i genitori di Pietro offrono agli zii di Bruno la disponibilità a ospitare quest’ultimo a Torino durante il periodo invernale, di modo che possa continuare gli studi. Pietro è perplesso perché ritiene che Bruno non debba essere sradicato dalla sua vita e dal suo ambiente. La questione è tuttavia troncata quando il padre di Bruno, che era emigrato all’estero, ritorna per portarlo con sé a lavorare.

Cinque anni più tardi, Pietro e Bruno, ormai adolescenti, si incontrano in un bar, ma si ignorano. Benché la famiglia di Pietro torni tutte le estati a Graines, il giovane vive di controvoglia il tempo trascorso nel paesino montano ormai privo di attrattiva. Nel frattempo emergono conflitti sempre più insanabili tra Pietro e suo padre, prima con il rifiuto definitivo ad accompagnarlo nelle escursioni alpinistiche e poi con il taglio completo delle relazioni tra i due.

Trascorrono altri quindici anni. Pietro, che si arrabatta con diversi lavori e infine lavora in un ristorante di Torino, riceve da Francesca la notizia della morte del padre. Dopo il funerale, Pietro si rifugia nella vecchia casa di montagna, dove viene accolto da Bruno che lo conduce al lascito del padre: il rudere di una baita in alta quota. Bruno si offre di aiutare Pietro a ristrutturare l’edificio, e i due portano a termine i lavori durante l’estate. Nel frattempo, Pietro scopre che suo padre e Bruno avevano continuato a frequentarsi, condividendo numerose vie alpinistiche del circondario: Bruno era diventato una sorta di figlio adottivo, che aveva riempito il vuoto lasciato dal figlio con cui non aveva più rapporti. L’estate successiva, Pietro porta in baita alcuni amici di città, tra cui Lara, con cui ha una fugace storia. Qualche mese più tardi, Bruno, che ha rilevato l’alpeggio abbandonato dallo zio per produrre formaggi secondo il metodo tradizionale, chiama Pietro per dirgli che Lara vuole fermarsi a lavorare all’alpeggio. Bruno e Lara iniziano una relazione, da cui hanno una bambina, Anita.

Insoddisfatto dalla sua vita precaria, Pietro decide invece di cercare una svolta con un viaggio in Nepal. Da questa esperienza trae ispirazione per pubblicare un libro, che gli permette di avere guadagni sufficienti. Qualche tempo più tardi, Pietro ritorna a Graines: dopo una cena con Francesca, Bruno e Lara, Pietro racconta a Bruno la concezione nepalese del mondo, secondo cui vi sono otto catene montuose concentriche separate da otto mari, con al centro il Monte Meru, la più alta di tutte. Pietro domanda a Bruno chi sia la persona che ha raggiunto il livello più alto di conoscenza: se sia quella che ha visitato tutte le otto montagne e gli otto mari, oppure quella che è salita direttamente sul Monte Meru. Bruno si riconosce nel secondo caso, mentre Pietro si identifica nel primo. Pietro racconta a Bruno che in Nepal ha conosciuto un’insegnante di nome Asmi e che probabilmente non farà ritorno a Graines l’estate successiva.

Il seguito della storia (e il toccante finale) da godere in una visione allietata da scenari bellissimi, panorami mozzafiato e un senso di pace che solo in alta montagna si può raggiungere, a stretto contatto con l’immensa Madre Natura.

Leggo che sull’aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes, l’89% delle 85 recensioni dei critici è risultata positiva, con una valutazione media di 7,9/10. Il consenso del sito web recita: “Paziente, profondo e talvolta un po’ pesante, Le otto montagne raggiunge vette mozzafiato nella sua attenta osservazione di un’intima amicizia”. Concordo con la recensione, aggiungendo che quel senso di pesantezza è funzionale alla narrazione della storia e perfettamente in linea con la specificità dei due protagonisti.

Insomma, un vero capolavoro, sotto vari punti di vista. Da vedere e godere!

(dati essenziali della trama tratti dalla relativa pagina di wikipedia)