Scherzare è un’arte!

ridere

IMPARIAMO A FAR RIDERE!

Scherzare e far ridere non sono capacità che si improvvisano. Lo sapevano bene i Greci, che fecero della commedia una forma d’arte!

Per fare questo, la “raccolsero” dalla strada, dove essa era nata (nel contesto del “kòmos” – festa, scherzo. baldoria per le vie -, che le diede il nome), le diedero uno statuto preciso e le fecero posto sul palco, insieme alla ben più seriosa sorella, la tragedia.  Da allora le competenze si sono affinate e il comico ha assunto le forme più diverse. Passando a Roma, la commedia si modificò assumendo alcuni tratti tipici della Romanità ed accanto ad essa si sviluppò la satira, un genere letterario nuovo e tutto romano, come ci dice il prezioso Quintiliano (“Satura quidem tota nostra est“). Ma si può far ridere anche “ribaltando un’opera letteraria con una riscrittura che fa “morir dal ridere” proprio perché il lettore ne conosce l’originale totalmente diverso! Questo si chiama “fare una parodia (altro termine greco!).

 

 

Ogni volta che mi ritrovo in una classe seconda a fare la materia abbastanza onnicomprensiva di italiano e faccio leggere una selezione di capitoli dei Promessi Sposi manzoniani mi viene in mente di proporre a fine percorso la visione di quella meraviglia che sono “I Promessi Sposi del Trio”, con Tullio Solenghi, Massimo Lopez e la compianta Anna Marchesini (che ho recensito qui anni fa: https://scuolaeculturaoggi.myblog.it/2016/07/24/i-promessi-sposi-trio/).

Ecco: loro conoscevano (e conoscono) i diversi TONI della comicità e quel loro sceneggiato, ormai datato ma non per questo meno comico, ne è una prova! Ovviamente non prima di aver spiegato bene la differenza tra le varie forme di comicità!

Allego il file che uso sempre in classe per quella mia spiegazione sintetica!

toni scherzo