Abbi fede

SOTTOTITOLO: Le male marce di Adamo.

Abbi-Fede-film

“Abbi fede” è un film del 2020 diretto e interpretato da Giorgio Pasotti. Coprotagonista Claudio Amendola. Da ricordare anche il  bravissimo e  compianto Roberto Nobile. Il film è un rifacimento della pellicola danese del 2005 “Le mele di Adamo” di Anders Thomas Jensen, è stato girato in Alto Adige ed è una coproduzione fra Italia e Austria.  La pellicola non è mai stata presentata nei cinema italiani a causa della pandemia di COVID-19 ma era già uscita, invece, in 50 sale austriache nel gennaio 2020 con il titolo “Alles wird gut” (“Tutto andrà bene”). È stato quindi distribuito in prima visione italiana l’11 giugno 2020 sulla piattaforma streaming RaiPlay.

TRAMA: Adamo (Amendola), un criminale neofascista e violento, viene condannato a frequentare una comunità di recupero in una parrocchia situata in una zona remota dell’Alto Adige sotto la guida di un sacerdote, don Ivan (Pasotti), molto devoto ma non del tutto a posto con la testa. Gli altri membri della comunità sono l’ex-alcolizzato e campione di scii Gustav e l’ex-terrorista e rapinatore Khalid. Adamo è nauseato dalla generosità e dalla fiducia nel prossimo di Ivan e si accorge presto che i suoi coinquilini, che il sacerdote gli aveva dipinto come riabilitati, sono ancora totalmente schiavi delle loro debolezze. Nonostante le resistenze di Adamo, Ivan riesce a strappargli una promessa: la preparazione di uno strüdel di mele. Per fare questo dovrà anche prendersi cura di un albero di mele che rappresenta l’orgoglio della comunità. Poco dopo, a loro si unisce Sara, una donna fragile che è stata sedotta, è rimasta incinta ed è stata abbandonata dal padre del nascituro, che i medici ritengono possa nascere handicappato, e non sa se abortire perché se veramente nascesse malato lei non si sentirebbe in grado di crescerlo da sola. Adamo conosce meglio il sacerdote venendo a sapere del tragico passato della sua sfortunatissima esistenza e del fatto che ora ha un enorme tumore inoperabile al cervello,  che lo porterà presto a morte certa. Ma la cosa che indispettisce Adamo è che Ivan neghi l’evidenza di queste sventure, rendendosi perfino ridicolo, specie quando parla dei successi personali e scolastici del povero figlio, in realtà penosamente immobilizzato su una carrozzina. Intanto una serie di strani avvenimenti sembra voler segnare negativamente il destino dello strüdel di Adamo: il forno della cucina della canonica subisce continui incidenti, mentre il melo è prima attaccato dai corvi e poi dai vermi.

Il resto è TUTTO DA VEDERE!

l film è stato giudicato come «complesso, problematico e adatto per dibattiti» dalla Commissione di Valutazione Film della Conferenza Episcopale Italiana, che lo considera indicato «a un pubblico maturo per riflettere sui temi della fede, del perdono e della possibilità di riscatto sociale». Ed effettivamente si tratta di un film MOLTO impegnativo da un punto di vista sia religioso/etico sia storico/civile.  L’ho visto due volte (una volta durante il lunghissimo lockdown da pandemia di Covid-19, un’altra pochissimi giorni fa su suggerimento di una cara conoscenza) e per due volte sono rimasta colpita dalla profondità dei temi trattati: gli inquietanti afflati neonazisti, il pesante passato concentrazionista di uno dei personaggi secondari, la fede assoluta, la follia umana derivante dalla negazione della realtà, la tragicità della vita, il percorso di redenzione personale, persino alcuni supposti “miracoli della scienza”.

Bellissima l’ambientazione (il Renon, lo stesso posto in cui è ambientato il bellissimo libro “Il volo dell’altalena”), con scenari da favola che servono a “calmierare” la tensione della trama, resa talvolta più leggera solo dal frequente ricorrere alla radio della macchina della ben nota canzone del 1979 di Alan Sorrenti (“Tu sei l’unica donna per me”) e dal comico e salace scambio di battute tra l’arabo Khalid e il neonazista Adam, che si risolve spesso in una sequela di battute e parolacce in un quasi perfetto italiano del primo e in assoluto romanesco del secondo.

E -ricordate- tutto gira attorno al tema delle mele. Marce, secondo il “sottotitolo” della versione italiana. Ma mica tanto, poi! ;.)

 

(dati essenziali della trama tratti dalla relativa pagina di wikipedia)