I segreti di Garibaldi a Caprera

I segreti di Garibaldi a Caprera

“Io mi sento felice se posso sollevare le piante che il vento rovescia, disporre un bastone presso le deboli, medicare la ferita di un ramo e spruzzare di polvere di zolfo i grappoli d’uva per liberarli dalla crittogama”

“I Diari di Garibaldi”, o meglio i “Quaderni Agricoli – Pastorizi”, noti solo a pochi addetti ai lavori, non erano mai stati studiati nel dettaglio né riprodotti fino a qualche anno fa. Ci ha pensato il dott. Ludovico Pisani, un giovane ma bravissimo storico e scrittore (e non fa solo questo nella vita…), con questo bellissimo libro, che ci presenta il Garibaldi uomo. Ai nostri occhi appare, dunque, un personaggio diverso da quello presentato sui libri di storia: non “l’eroe dei due mondi”, bensì l’uomo Giuseppe, amante della natura e degli animali (troviamo in lui persino dei nobili sentimenti “vegetariani ante litteram“!), del lavoro agricolo e della fatica, dello studio e della costruzione di sé, ma anche una persona attenta e meticolosa, un attento registratore di fatti, eventi, investimenti, spese.

A livello di struttura, i suoi diari “si compongono di diversi fascicoli legati insieme a formare almeno quattro quaderni, ognuno denominato con un titolo specifico: giornale del bestiame, apicoltura, giornale pastorizio-agricolo e conti correnti. A questa suddivisione vanno aggiunti parti di fascicoli che dovevano comporre anche altri quaderni che a causa del deterioramento non presentano titoli, ma che per gli argomenti trattati si potrebbero definire: astrologia, inglese, ospiti ” (pag. 17). Capite di che prezioso documento parliamo?

Molto bella persino la grafia: dell’Eroe del Risorgimento ci aspetteremmo il tratto solenne, aulico, pomposo. E invece dalle numerose immagini a colori che abbelliscono e impreziosiscono il libro di Pisani scopriamo che il grande Garibaldi scriveva piccolo, con un tratto semplice e un ductus persino irregolare!

Come possiamo leggere anche nel libro di memorie scritto dalla figlia Clelia, intitolato “Mio padre”, scopriamo che nella sua grande tenuta, Piana della Tola, Garibaldi  piantò molti alberi e cominciò a fare la vita del contadino, coltivando i campi ed allevando polli, ovini, cavalli (la sua celebre cavalla bianca, Marsala, è sepolta poco lontano dalla casa) e molti asini ai quali si divertiva dare il nome dei suoi nemici politici (il più recalcitrante dei quali fu chiamato col nome del papa Pio IX).

Magnifico lo scenario: Caprera, un’isola italiana facente parte dell’arcipelago di La Maddalena, al largo della costa nord-orientale della Sardegna. Il suo territorio appartiene amministrativamente al comune di La Maddalena ed è interamente ricompreso nel Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, area protetta di interesse nazionale e comunitario. Nel 1982 è stata dichiarata Riserva naturale orientata, fino alla costituzione del parco nazionale. A Caprera sono rimasti la sua casa (la Casa Bianca, dove Garibaldi visse con i suoi vari figli), le sue barche e i suoi oggetti, diventati cimeli di un museo fra i più conosciuti e visitati d’Italia.  Nella stanza di Garibaldi, l’orologio e i calendari appesi a una parete segnano ancora la data e l’ora della morte dell’eroe: il 2 giugno del 1882 alle ore 18.21. Contravvenendo alle sue ultime volontà, le sue spoglie vennero imbalsamate e sepolte in una tomba, in granito grezzo, appena dietro la casa.

Insomma, varrebbe la pena leggere il prezioso libro e andare a visitare il posto, no?

Se volete approfondire con un bell’articolo sulla presentazione del libro, lo trovate qui: https://www.galluraoggi.it/la-maddalena/diari-garibaldi-pubblicazione-caprera-24-settembre-2017/#:~:text=Si%20%C3%A8%20svolta%20nella%20terrazza%20del%20%E2%80%9CMemoriale%20Giuseppe,Milano%20e%20l%E2%80%99Istituto%20Internazionale%20di%20Studi%20%E2%80%9CGiuseppe%20Garibaldi%E2%80%9D.

evento pubblicazione libro Pisani

 

Ringrazio di cuore Ludovico Pisani  della mia occasione di approfondimento personale e professionale, nonché della bellissima dedica!