Non odiare

“Suo padre com’era?”

non odiare

“Non odiare” è un film del 2020 diretto da Mauro Mancini, al suo esordio alla regia singola di un lungometraggio, dopo l’esperienza nel 2009 nel collettivo che diresse Feisbum – Il film.

Il film, che ha come protagonisti Alessandro Gassmann, Sara Serraiocco e Luka Zunic, è ispirato ad un fatto di cronaca  avvenuto nel 2010 a Paderborn, in Germania, dove un chirurgo ebreo si è rifiutato di operare un uomo con un tatuaggio nazista, facendosi sostituire da un collega.

Simone Segre (Gassmann) è uno stimato chirurgo di origine ebraica, figlio di un superstite dell’Olocausto, che conduce una vita tranquilla nel Borgo Teresiano di Trieste. Un giorno si trova a soccorrere per strada un uomo, vittima di un incidente stradale, ma, una volta scoperta sul petto di quest’ultimo tatuata una svastica, decide di non prestargli soccorso. L’uomo muore senza che nessun altro assista all’accaduto. Roso dai sensi di colpa, Simone finisce per rintracciare la famiglia dell’uomo, composta dalla figlia maggiore Marica, il piccolo Paolo e l’adolescente Marcello, un fervente neonazista.

Nel suo aiuto (con semplicissimo) ai due orfani si compie l’espiazione della sua colpa e la sua pacificazione con un passato pesante da metabolizzare, per tutti.

Magistrale (come sempre) l’interpretazione di Gassmann, ma bravi anche i giovanissimi Serraiocco e Zunic, perfettamente calati nei loro due ruoli.

Da vedere e rivedere. Io, infatti, l’ho visto due volte di seguito (a pochi giorni di distanza) per assorbirne meglio non solo la trama e il messaggio, ma anche e soprattutto alcuni dettagli.

(dati essenziali della trama tratti dalla relativa pagina di wikipedia)