Filumena Marturano

“I figli so’ figli!”

filumena marturano_scalera e gallo

 

Quando parliamo di FILUMENA MARTURANO facciamo tutti riferimento alla famosa commedia teatrale in tre atti scritta nel 1946 da Eduardo De Filippo e inserita dall’autore nella raccolta “Cantata dei giorni dispari”. È uno dei lavori di Eduardo più conosciuti e apprezzati dal pubblico e dalla critica internazionale. Scritta originariamente da De Filippo per la sorella Titina De Filippo, che rese una grande interpretazione del personaggio femminile di Filumena, in seguito fu interpretata da grandissime attrici come Regina Bianchi, Pupella Maggio, Valeria Moriconi, Isa Danieli, Lina Sastri, Mariangela Melato, Mariangela D’Abbraccio.

Dalla commedia Eduardo trasse il film omonimo (1951), diretto e interpretato da lui stesso e da sua sorella Titina, nonché la versione televisiva (1962) con Regina Bianchi nella parte che fu di Titina; Vittorio De Sica ne ricavò altresì “Matrimonio all’italiana” (1964), con Sophia Loren e Marcello Mastroianni, sempre ambientato a Napoli.

La commedia fu tradotta in varie lingue, tra cui l’inglese: nella versione londinese del 1977 fu diretta da Franco Zeffirelli e interpretata da Joan Plowright. Nel 1979 la stessa Plowright, dopo due stagioni di successi a Londra, interpretò la commedia a Broadway la cui regia fu firmata, in questa edizione, dal marito Laurence Olivier. Tra le altre attrici straniere che hanno dato volto alla protagonista, si ricordano la messicana Katy Jurado (affiancata da Raf Vallone), l’argentina Tita Merello e le brasiliane Heloisa Helena e Yara Amaral.

In sintesi, un capolavoro del teatro e del cinema universali.

Con questi “antenati” si sono misurati i bravissimi Vanessa Scalera e Massimiliano Gallo nell’omonimo film per la tv per la regia di Francesco Amato, andato in onda su Rai1 qualche giorno fa.

«La mia preferita? Sophia Loren: in quel film è Napoli stessa. Per favore nun facite paragoni. Non sono napoletana ma neanche Marcello Mastroianni lo era», ha dichiarato la Scalera.

Eppure la bravissima attrice brindisina (diventata famosa per il pubblico televisivo per la grandissima interpretazione di Imma Tataranni) era perfettamente a suo agio nella figura della napoletanissima Filumena, ex prostituta, mantenuta di don Domenico (Mimì) Soriano, ricco pasticciere napoletano e suo cliente di vecchia data, di fatto amministratrice dei beni e della casa di lui come una vera e propria moglie, ma desiderosa di un riconoscimento sociale che solo un matrimonio le poteva dare. Così, per costringere don Mimì al matrimonio e ad abbandonare la sua condotta dissoluta, la furba Filumena si finge morente, coinvolgendo nell’inganno un medico e il prete che celebrerà il matrimonio in articulo mortis con Domenico che, credendola in fin di vita, la sposa con la prospettiva di un breve legame. Ma così non sarà: Filumena “risorge” (“E vuol dire ch’amo rimandato ‘o funerale!”) e si getta anima e corpo nella sua impresa titanica: sistemare i suoi tre figli. Tutti e bene.

Quanto alla professionalità della Scalera, giova riportare una piccola parte di una sua intervista recente: “E’ un testo che conosco da quando ho iniziato a fare teatro anzi da molto prima. E’ una commedia con la quale mi sono confrontata per molti anni. Anzi ricordo che da ragazzina pensavo: quanto mi piacerebbe un giorno poter interpretare Filumena Marturano! Probabilmente un ruolo così lo sogna ogni attrice. Con Filumena-testo mi sono confrontata ristudiandolo, rivedendo tutto: le commedie televisive di Eduardo e il film diretto da Vittorio De Sica. Ho iniziato però dalle basi: ho studiato il napoletano, il fondamento è stato quello». Capite come si diventa così bravi? INGENIUM ET ARS, disse secoli or sono il mio amato Orazio! E il suo insegnamento è sempre validissimo!

 

Dati della trama tratti dalla pagina relativa di wikipedia; intervista a Scalera tratta da Vanessa Scalera è Filumena Marturano nel film tv Rai: «Già da bambina sognavo di interpretarla» – CorrieredelMezzogiorno.it