Addio, Raffaella nazionale!

Com’ è bello far l’amore da Trieste in giù”

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5 luglio 2021. Anche Raffaella Carrà ci lascia. L’indiscussa regina della tv italiana se n’è andata, unendosi alla lunga lista di morti di questo maledetto biennio 20-21, che sembra non finire più….

Per chi non la conoscesse, Raffaella Carrà (pseudonimo di Raffaella Maria Roberta Pelloni, nata a Bologna il 18 giugno 1943), è stata una soubrette italiana alla vecchia maniera: showgirl, cantante, ballerina, attrice, conduttrice televisiva e radiofonica, ma anche autrice televisiva.

All’inizio si buttò nel mondo del cinema, ma dato che non riuscì a ottenere molto successo (in termini di popolarità) come attrice, all’inizio degli anni Settanta, a seguito del successo ottenuto come showgirl in televisione, decise di abbandonare la recitazione (salvo alcune sporadiche ed isolate esperienze successive in alcuni film e sceneggiati TV), e di concentrarsi sulla carriera di presentatrice televisiva, soubrette e cantante, con la quale invece ottenne un indiscusso successo e brillante fama a livello internazionale. Nel corso della sua carriera, come dichiarato da lei stessa in un’intervista sul settimanale TV Sorrisi e Canzoni, ha venduto oltre 60 milioni di dischi e, durante una puntata di Domenica In condotta da Pippo Baudo in cui era ospite, ha dichiarato di possedere 22 dischi tra platino e oro.

Il Tg1 di oggi, dal quale ho appreso la notizia, ha definito i testi delle sue canzoni “strampalati e surreali”. E in effetti possiamo dire che le sue canzoncine, note almeno a tre generazioni ed evergreen (solo qualche anno fa ho scoperto che, opportunamente remixata, una sua vecchissima canzone impazzva nelle discoteche!), non avevano testi ricercati  e sintatticamente curatissimi. Eppure funzionavano! Ne prendiamo una a caso?

“Com’ è bello far l’amore da Trieste in giù,
L’importante è farlo sempre con chi hai voglia tu”,
“E se ti lascia, lo sai che si fa? Trovi un altro più bello, che problemi non ha”.

Un testo importante, che stravolge lo stereotipo della donna sedotta e abbandonata e afferma la sua libertà di vivere l’amore! Non mi sembra poco, no?

E lei stessa è stata antesignana della donna anticonformista, libera e determinata! Nell’epoca in cui le donne vestivano con gonnelloni infiniti, lei si presentava sullo schermo di “Mamma Rai” con l’ombelico scoperto! E quanta storia ha fatto quell’ombelico! Nonostante i commenti bigotti di chi vedevano in lei una donna eccessivamente “libertina”!

Il mio ricordo di lei passa per tre elementi: la sua risata sonora, le infinite copertine che Tv Sorrisi e Canzoni le ha dedicato (quel settimanale non poteva mancare sul mobiletto d’ingresso di casa dei miei…) e un incontro fuggevole all’aroporto “Leonardo da Vinci” di Roma. Ero andata lì a ricevere carissimi parenti e stavamo uscendo (con non so quante valigie al seguito) dalle porte scorrevoli del Terminal partenze nazionali per raggiungere la macchina di mio padre, “appoggiata” da qualche parte e in attesa. Ad un certo punto si apre un’altra di quelle porte e ne esce una coppia: lei biondissima, appoggiata al braccio di lui. Sono Raffaella Carrà e Sergio Japino, che già allora facevano coppia fissa. La prima a riconoscerla è mia nonna, che mi dice: “Guarda, quella è Raffaella Carrà!”. Dato che io rimanevo abbastava tiepida, lei incalza: “Vai a chiederle un autografo! Corri! Se no ci vado io, eh?”. Quando mi decido è troppo tardi: lei e lui erano già entrati in un taxi, partito immediatamente… Avevo appena perso l’occasione di avere un ricordo di un vip!

Addio, Raffaella. Grazie di tutto quello che hai fatto!

(Dati biografici tratti da wikipedia.org)