Dante, vai all’inferno!

“Conosci, studia, leggi e gira il mondo. 

La vita è viaggio, non è mai stazione”

DANTE_GARLANDO

Quando si dice il caso! Ho scoperto questo libro per pura casualità, scegliendo tra le indicazioni di una libreria digitale virtuale, che me lo proponeva nella voce “Ti potrebbero interessare” per il semplice fatto che qualche tempo fa avevo letto, su indicazione a voce di una mia carissima studentessa, il bellissimo “Per questo mi chiamo Giovanni”, dello stesso autore.

E mai suggerimento inanimato fu più fortunato e felice! Ho scoperto un gradevolissimo libro, un valido intrattenimento per pomeriggi estivi, ma anche e soprattutto un prezioso strumento didattico che non mancherò di utilizzare a lezione! Non a caso il libro risulta attualmente nella classifica Bestseller di IBS Libri Bambini e ragazzi – da 10 anni (ma mi permetto di “allargarlo” anche alla fascia d’età degli studenti di primo biennio delle superiori!).

L’autore stesso – secondo me schermendosi- nelle ultime pagine lo definisce  “un omaggio per i settecento anni dalla sua scomparsa.” ma a mio avviso è molto di più! Si tratta, infatti, di una originalissima strada per indirizzare i ragazzi (adolescenti e non solo) ad un amore imperituro per Dante! Proprio come l’autore, Luigi Garlando, dice che è capitato a lui: “La passione per Dante è nata tiepida al liceo, si è scaldata all’università, durante i due corsi di filologia dantesca, e poi mi è rimasta accanto come un buon amico“.

La storia è a dir poco geniale: Vasco Guidobaldi è un bullo quattordicenne appartenente alla famiglia più ricca di Firenze, che entra ed esce da scuola a suo piacimento, è la disperazione degli insegnanti, si fa fare i compiti da un compagno di classe, ruba nei negozi, tortura il cane dei cugini. La sua unica specialità è la bravura a un videogioco, Fortnite. Qui un giorno viene sfidato da un giocatore che si chiama Dante; finisce che Dante lo incontra dal vivo e ci diventa pure amico. Il misterioso uomo che parla in terzine, vestito di panni anacronistici, diventa per Vasco una guida di vita: insieme a lui scopre il gusto di studiare e di andare bene a scuola e comincia a fare volontariato in un ospedale pediatrico. Da parte sua, Dante si entusiasma per il bancomat e le scale mobili; e si appassiona anche al calcio, diventa un acceso tifoso della Fiorentina e impara persino a tirare qualche calcio al pallone. Dopo quattro mesi, esaurita la sua missione, Dante sparisce (“In pratica, adesso in Paradiso arriverà una specie di Messi con il naso piatto…”), e Vasco, dopo aver brillantemente superato il suo Esame di Terza media, si iscrive al liceo classico fiorentino “Dante Alighieri”. Il nome del liceo è solo “una bella coincidenza”, ma il motivo che lo ha guidato in  quella scelta importante è ben chiarito dalle sue PREZIOSE e ILLUMINANTI parole: “Cercare di avere a che fare con i poeti e gli scrittori del passato, visto che avevo avuto la fortuna di conoscerne uno di persona ed era diventato il mio migliore amico“. QUESTO mi sembra il gusto spirito dell’iscrizione a questo tipo di liceo, dai più considerato “vecchio” e “noioso”: entrare in contatto con i Classici, farli diventare nostri amici, fare di loro un faro di vita. 

In Vai all’Inferno, Dante! (pubblicato da Rizzoli nel marzo 2020) Luigi Garlando costruisce infatti intorno al Sommo Poeta un racconto avventuroso e divertente, animato dalla profonda (e condivisibile) convinzione che la lezione dantesca sia di grande attualità e di grande interesse per i ragazzi a patto di saperla porre nel modo giusto.

E ora vi propongo una piccolissimo passo dell’opera, che ne definisce altre sue specificità:

Già a vent’anni scrissi i primi versi,
e non mi pare età da professore.
Dico di più da me non sono diversi
tutti quei rapper che urlano il rancore
per il ministro ladro e malandrino
O per colei che respinge l’amore.
Sì come cantan Rocco e Clementino
per Napoli e le Vele di Scampia,
così strigliavo il mondo fiorentino.
La corruzione faceva epidemia.

Immagino che vi stiate chiedendo cosa c’entrino Rocco e Clementino? NON ve lo rivelerò; dovete scoprirlo da soli! Nel libro troverete non solo loro, ma anche Rabbia Pura, Sfera Ebbasta e altri cantanti che a voi saranno sicuramente molto più noti che alla sottoscritta! Avete letto bene! Sto parlando del rap… NON DIMENTICATE CHE- come dice l’autore in un’intervista molto interessante- UNO DEI PRIMI RAPPER ITALIANI, JOVANOTTI, CITAVA PROPRIO DANTE (“Amor ch’a nullo amato amar perdona”): non sarà proprio un caso, no?

In sostanza, si tratta di un modo “avvincente” (nel senso letteralissimo del termine!) per conoscere Dante Alighieri, La Divina Commedia, lo Stilnovismo, ma anche Francesco Petrarca e la Cultura in genere! Facendo forza – questa è l’assoluto lampo di genio- sui rapper, sul calcio (in particolare la Fiorentina) e sul mondo dei videogiochi e dei gamer, a me totalmente sconosciuti!

Ma è  anche un bellissimo romanzo di formazione alla vecchia maniera: un adolescente che in breve tempo diventa uomo (“In quattro mesi ti sei fatto uomo/ ora sei pianta da che eri arbusto”), cambia il suo modo di relazionarsi con i suoi pari, conosce l’amore e il suo vero valore, si costruisce un percorso di vita che lo porterà lontano. Non mi sembra poco, no?

(dati e essenziali, presentazione generale del libro e intervista con Garlando tratti da Raicultura)

Dante, vai all’inferno!ultima modifica: 2021-06-30T17:06:59+02:00da latineloqui69
Reposta per primo quest’articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog.