La ricerca della felicità

“Se hai un sogno, devi proteggerlo!”

 

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“La ricerca della felicità” (The Pursuit of Happyness) è un film del 2006 diretto da Gabriele Muccino. La mia prima domanda è stata: Muccino? Ma non è un film americano? Pensando di aver letto male, torno alla schermata iniziale, ma rileggo quel nome. Chiedo lumi in casa e scopro da chi ne sa più di me che Muccino vive in America. Quindi tutto torna! Poi leggo che le musiche sono nientemeno che di Andrea Guerra! Muccino sa scegliere bene le sue carte vincenti! E passiamo agli interpreti principali, che sono  Will Smith, Jaden Smith e Thandie Newton… Mi spiego, no? La storia è ispirata alla vita di Chris Gardner, imprenditore milionario, che durante i primi anni Ottanta visse giorni di intensa povertà, con un figlio a carico e senza una casa dove poterlo crescere.

Tutto inizia nel 1981 a San Francisco, dove Chris cerca di sbarcare il lunario facendo il venditore e cercando di “piazzare” al meglio una partita di scanner per rilevare la densità ossea, acquistata con i risparmi di una vita. Le vendite tuttavia scarseggiano: molti medici ritengono il macchinario eccessivamente costoso e, tutto sommato, inutile. La situazione economica si fa sempre più disperata per Chris e la sua famiglia, composta dalla moglie Linda e dal figlio Christopher.

Uno di quei giorni da depressione cosmica  Chris vede un broker arrivare al posto di lavoro con la sua Ferrari e gli chiede a bruciapelo, ironicamente: “Due domande: che lavoro fa, e come si fa?”. Sentita la risposta, decide quindi di provare a diventare anche lui – come il riccone incontrato per caso- broker per la Dean Witter.

La moglie, esasperata dalle privazioni, dal lavoro sfuancante e dall’economia familiare, che grava interamente sulle sue spalle e, soprattutto, stanca di sentir parlare il marito di progetti irrealizzabili, lo lascia (“Non sono più felice!”) e se ne va a New York, dove, grazie ad un “quasi parente”, ha l’aspettativa di trovare un lavoro migliore e più retribuito di quello che ha fatto sino ad allora.

Chris entra dopo molto insistere alla Dean Witter, ma non sa che si tratta di un posto da stagista, per cui non gli viene fornito per ben sei mesi alcuno stipendio: in quei mesi, oltre a vivere di stenti e a non saper come mettere insieme il pranzo e la cena del figlio, deve affrontare un corso e alla fine sostenere un esame, con il quale solo un aspirante broker dei venti partecipanti verrà assunto. Compito degli stagisti -nel frattempo- è lavorare fin orari da ufficio, passando ore e ore al telefono per contattare quanti più clienti possibile e “chiudere” il maggior numero di contratti.

Chris viene buttato fuori da casa perché non paga l’affitto; poi gli viene confiscata l’automobile per una serie di multe non pagate. Si trasferisce in un motel poco distante, ma la permanenza dura poco, purtroppo…

Insomma, un paio d’ore di tragedie di ogni genere; una sorta di “nuvoletta di Fantozzi” sembra seguire il protagonista in ogni dove: perde tutto ciò che ha faticosamente conquistato, la vita non gli sorride mai, anche il figlio, il magnifico figlioletto, comincia a ridere sempre meno. Eppure egli NON si arrende, perché ha un sogno e ha intenzione di proteggerlo finché non l’avrà realizzato. Per questo, nonostante non sappia dove mangiare e dove dormire, studia, studia e studia. Studia anche se ha tutto contro. Studia anche se sa di non avere la garanzia di farcela. Il giorno dell’esame si impegna con tutto se stesso, pur sapendo di non avere tutto il tempo del mondo, perché deve anche andare a riprendere il figlio, come tutti i giorni.  Trova difficoltà in un’equazione (che un altro candidato gradasso definisce “Facile!”) e nel diagramma dell’ultima pagina di quesiti (che il suddetto gradasso non ha neanche visto, consegnando- evidentemente- senza girare l’ultima pagina, tanta era la sua sicumera!), ma continua a sperare. Perché la Vita DEVE premiare chi si impegna sino allo stremo delle forze! Se da ragazzo non studiava più di tanto, ora che è Uomo ha capito quanto sia importante farlo per la realizzazione di sé. Ora che non ha più una moglie che glielo ricorda ogni santo giorno, ha però pur sempre un figlio a cui insegnare come si fa a vivere!

Insomma, un concentrato di messaggi, umani, etici e sociali. Per una serata di riflessione…

Grazie a chi me ne ha proposto la visione! :-*

(dati essenziali della trama tratti da wikipedia.org)