Loving Vincent

“La vita piega anche i più forti”

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“Loving Vincent” (lett. “Con affetto, Vincent”) è un film d’animazione britannico-polacco del 2017, diretto da Dorota Kobiela e Hugh Welchman.

Tutto inizia nell’estate del 1891, un anno dopo la tragica morte di Vincent van Gogh, il postino Joseph Roulin affida al figlio Armand l’incarico di recapitare una lettera al fratello del pittore, Theo, dopo un tentativo fallito di contattarlo. Nonostante non abbia una buona opinione su van Gogh, Armand accetta l’incarico per via dell’ammirazione che suo padre, a conoscenza dei disturbi mentali sofferti dal defunto pittore e arrabbiato con gli altri cittadini per averlo ostracizzato e allontanato, nutre nei suoi confronti. Però questa consegna non è possibile, perché sei mesi dopo il funerale di Vincent, anche Theo è morto…

Comincia quindi la narrazione della vita di Vincent, dai traumi infantili (“non c’era posto per lui, nel cuore di sua madre”, “ha lottato per diventare quello che volevano che lui fosse”) alla sua costruzione del sé (“prese in mano un pennello per la prima volta a 28 anni”, “Monet lo riteneva l’astro splendente della Mostra degli aartisti Indipendenti”), al rovinoso epilogo di vita (“capimmo tutti che era finita…”).

Fantastico…  Tutta la narrazione è una lunghissima opera d’arte che procede attraverso -trovo scritto- ben 60.000 tele dipinte a mano!!!

Da rimanere estasiati, proprio come disse una mia stimatissima collega che portò una nostra classe comune a vederlo al cinema alla sua uscita…

Uno di quegli esperimenti destinati a tracciare una strada da seguire, spero …

(Dati essenziali della trama tratti da wikipedia.org)