Natale 2020 in solitudine

Novantaquattrenne solo a casa chiama i carabinieri per fare un brindisi 

Confesso pubblicamente che avevo letto la notizia su Facebook già ieri, ma come al solito ero passata oltre, sospettosa come sono di ogni notizia che passa SOLO sui social. Ho sempre bisogno del “sigillo di verità” che passa tramite un articolo di qualche testata nazionale o un servizio giornalistico televisivo. Perciò quando stamattima ho visto scorrere il titolo del servizio di un Tg noto che accennava ad un anziano che aveva chiamato i carabinieri per un brindisi mi sono detta: “Allora era vero!”. Di conseguenza ho prestato  maggiore attenzione di quella che avevo usato ieri nello scorrere (“scrollare”) il post di Facebook di non so chi…

Vediamo perché si tratta di una vicenda memorabile…

La vigilia di Natale ad Alto Reno, il signor Fiorenzo, 94 anni, ha telefonato ai militari della centrale operativa di Vergato dicendo di essere solo in casa, di non mancare di nulla, tranne  “una persona fisica con cui scambiare il brindisi di Natale”. La sua richiesta, che ha dell’incredibile, era la seguente: “Se ci fosse un militare disponibile, 10 minuti a venire a trovarmi…”. A quel punto i carabinieri sono andati a casa dell’anziano signore, che ha raccontato loro aneddoti di vita come quello del suocero, il maresciallo Francesco Sferrazza, che all’epoca della Seconda guerra mondiale comandava la stazione dell’Arma di Porretta Terme. Con il signor Fiorenzo i militari hanno chiacchierato, fatto un brindisi con tanto di foto ricordo e poi persino una videochiamata ai parenti!

La cosa più bella secondo me era la sua espressione durante il servizio giornalistico: sorpresa, basita, ma anche felice. Di quelle espressioni che trovi solo sul viso dei bambini o degli anziani, appunto. Sono loro quelli che stanno pagando il prezzo più alto di questa pandemia, che se li sta portando via a manciate o impone loro un isolamento quasi totale, nell paura di essere ghermiti dalla Morte o -nella migliore delle ipotesi- di finire in un Reparto Covid per piu di un mese…

Per questo accettano l’isolamento con stoica rassegnazione, non chiamano presso di sé i figli o i nipoti, dicono di non aver bisogno di nulla, anche se magari sono in ristrettezze. Molti di loro hanno imparato durante il lockdown nazionale di marzo/maggio a videochiamare, usare le chat e altre “diavolerie” del genere. Alcuni, come il signor Fiorenzo, lamentano solo la non presenza di qualcuno accanto a sé per il tradizionale brindisi natalizio. Perché gli anziani non rinunciano a certi gesti simbolici. Pandemia o non pandemia, per loro certi eventi fissi della vita sono irrinunciabili! Ecco perché, quando abbiamo la fortuna di poter andar a trovarli (pandemia permettendo) ci mostrano con orgoglio il loro presepe (avete presente “Natale in casa Cupiello”, no?), preparano banchetti luculliani a più portate anche se personalmente non possono mangiare piu di tanto, poi escono di casa con il freddo -magari zoppicando…- per partecipare alla Santa Messa di mezzanotte (quest’anno anticipata per motivi sanitari), pretendono che si faccia il solito giro di tombola o di Sette e mezzo o di Mercante in Fiera. E guai a lamentarsi troppo o a proporre qualcosa di più moderno in alternativa a quei giochi ormai fuori moda! Per loro quelli sono I Giochi e non si discute! Sorridono e fanno battute, si entusiasmano per una cinquina fortuita o per un Sette e mezzo “con la matta”, puntano i soldi faticosamente messi da parte pe mesi in un borsellino apposito e a fine serata… tutto il guadagnato nelle tasche dei nipoti! Aspettano questa serata in compagnia per tutto l’anno: forse per questo ne godono tanto?

Che altro dire di questi nostri anziani, quelle preziose colonne portanti del nostro Paese che- dopo averlo faticosamente costruito e difeso e denti stretti- lo sorreggono ancora (anche  economicamente parlando…), ma si stanno sgretolando sotto gli attacchi del Covid-19?

Solo che stiamo perdendo qualcosa di importante e di insostituibile. Solo che difficilmente troveremo un giovane caparbio e deciso come il signor Fiorenzo, che a novantaquattro anni ha la lucidità di chiamare i Carabinieri per avere compagnia… Noi ci accontentiamo di altri surrogati di amicizia e compagnia. Quelli come lui, no. Loro vogliono solo gli originali!

Be’, almeno una bella notizia in questo Natale così anomalo e triste, no?

Grazie, Signor Fiorenzo, del tuo esempio!

(Dati della notizia tratti da tg24.sky.it)

Natale 2020 in solitudineultima modifica: 2020-12-26T22:08:43+01:00da latineloqui69
Reposta per primo quest’articolo

2 pensieri su “Natale 2020 in solitudine

  1. Una pagina di poesia che sembra tratta dai racconti di Guareschi o De Amicis. Secondo me sarebbe il caso di porre in evidenza anche il fatto che il protagonista si sia rivolto proprio ai Carabinieri piuttosto che ai vicini o ai parenti e domandarsi il perche’ di questa scelta che ha una sua profonda ragione… I Carabinieri ci sono sempre, nella grande e caotica citta’ come nel piu’ sperduto e remoto paesino di montagna, pronti a reprimere il crimine piu’ abbietto come a pagare la spesa del disperato sorpreso a rubare qualche scatoletta al discount. Spesso lontani dalle proprie famiglie e con turni di lavoro massacranti, costituiscono veramente la parte piu’ nobile e modesta della Nazione, anche quando derisi con barzellette se non vituperati come “servi dello Stato padrone”, ma sempre presenti trai primi quando si tratta di portare aiuto o sacrificare la propria vita per il bene degli altri, in pace come in guerra, nelle calamita’ naturali come nella lotta alle varie forme di criminalita’. Carabinieri si nasce, come si nasce sacerdoti o medici: il loro non e’ un lavoro ma una missione che continua ben oltre il serizio, quando ormai in pensione, non si rassegnano al piu’ che meritato riposo ma tornano ad indossare gli alamari ormai privi di stellette dell’ANC per sorvegliare i monumenti, disciplinare l’uscita degli alunni di una scuola o partecipare ad attivita’ di Protezione Civile. Perche’ quando si e’ Carabinieri, per un anno di leva o per lustri di una vita lavorativa, lo si rimane per sempre.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog.