Non ci resta che il crimine!

Siamo passati per il tunnel dei Guns ‘n Roses” 

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Ho già dichiarato in altri post (e rischio di diventare pesante e ripetitiva…) che sono una fan sfegatata di Marco Giallini e lo ripeto ancora… in questo film la sua spalla sono nientemeno che Alessandro Gassmann e Gianmarco Tognazzi, ma anche il bravissimo Edoardo Leo e la conturbante Ilenia Pastorelli.

“Non ci resta che il crimine” è un film del 2019 per la regia di Massimiliano Bruno (peraltro presente in una parte significativa, come in altri suoi film).  Nel titolo e nella linea essenziale della trama ricorda il famosissimo film di Troisi e Benigni “Non ci resta che piangere”.  La storia è ambientata a Roma nel 2018. Moreno, Sebastiano e Giuseppe, tre amici di lunga data e ognuno afflitto dai suoi problemi personali ed economici, tentano di sbarcare il lunario svolgendo un tour alla scoperta dei luoghi simbolo della banda della Magliana, ma durante una pausa caffè si ritrovano, a causa di un ponte di Einstein-Rosen, proprio nel 1982, negli anni dei Mondiali di calcio 1982 in Spagna e ai tempi d’oro della Banda stessa. Dopo un primo comprensibile spaesamento, i tre decidono di sfruttare le loro conoscenze calcistiche per fare soldi; però finiscono nel nightclub di Renatino, il capo della banda, che rapisce Giuseppe e comunica agli altri due l’intenzione di uccidere il loro amico se non saldano il debito.

Che emozione sentir nominare Paolo Rossi (il “Pablito” nazionale) e riascoltare una musica a me carissima come “Music and Lights” degli Imagination! Un vero tuffo nel passato!

(dati essenziali della trama tratti da wikipedia.org)