Rocketman

-Quando mi dai un abbraccio?  -Non fare il rammollito!

Rocketman è un film del 2019 diretto da Dexter Fletcher. La pellicola, vincitrice del premio Oscar per la miglior canzone, narra la vita di Elton John, magistralmente interpretato da Taron Egerton. Un altro biopic, dunque: il mitico “Bohemian Rhapsody” ha segnato una strada d’eccezione!

Il film è tutto un enorme flashback: la narrazione comincia nel 1983 in un centro di riabilitazione statunitense, in cui entra un irriconoscibile Elton John: depresso e stanco del suo continuo abuso di alcol e droghe, confessa le sue dipendenze, le sue debolezze e le sue manie, poi comincia a raccontare la sua infanzia, alla ricerca del motivo per cui vivere lo fa soffrire così tanto… Così veniamo catapultati nella Londra della seconda metà degli anni Cinquanta, in cui un ragazzino rotondetto e timido, Reginald Dwight, vive con sua madre e sua nonna; il padre, un ufficiale dell’esercito britannico, spesso assente per via del suo lavoro, è poco attaccato alla sua famiglia ed ha difficoltà a relazionarsi con il piccolo figlio, che invece letteralmente pende dalle sue labbra e dai suoi abbracci. Mostra, però, subito un notevole talento nel suonare il pianoforte, inizialmente ad orecchio, poi con un maestro; per questo, grazie soprattutto al supporto della nonna, si iscrive alla Royal Academy of Music, dove impara a maneggiare la musica come gli abbiamo sempre visto fare sul palco. Trovata dunque la sua strada, decide di cambiare il proprio nome in Elton John.

Ben accettato dalla critica, Elton vede il suo successo crescere giorno dopo giorno. Ha uno stuolo di persone alle sue dipendenze che lavorano per la costruzione della sua leggenda. È così ricco da poter pensare persino ad assecondare le esigenze economiche di sua madre e del nuovo marito. Ma non gli basta. Il suo ricordo va sempre a quegli sporadici e freddi incontri con il padre, mai riscaldati dal contatto fisico, mai addolciti da un  abbraccio…

Ben presto diventa un sessuomane, un alcolizzato e un tossicodipendente, un bulimico, un malato di shopping compulsivo, un violento; poi entra in depressione e arriva a tentare il suicidio, mentre la sua fama comincia a vacillare. Solo a quel punto, toccato il fondo, decide di riemergere e di farsi curare, per riprendere a vivere.

Alla fine del film sappiamo che, dopo aver completato il suo ciclo di riabilitazione, Elton è  sobrio da più  di 28 anni e ha aperto una fondazione contro l’AIDS. Ha dunque ritrovato se stesso e ha fatto pace con la vita. E con il padre? Non sappiamo, ma sicuramente è riuscito ad accantonare per sempre il loro rapporto incompleto e deludente…  Bellissima la scena in cui Elton, ormai famoso e affermato rocker, si reca a casa del padre e su sua richiesta autografa una copia di un suo disco al padre, che però, gelido fino in fondo, gli chiede di intestare l’autografo ad un suo amico… L’incomunicabilità che regna sovrana. Un padre e un figlio distanti come due galassie. Una distanza origine di dolore, disadattamento, disagio con la vita tutta…

E passiamo alla valutazione: sicuramente un bel film, condito da canzoni bellissime e ottimamente interpretate da Taron Egerton, ma meno brillante di “Bohemian Rhapsody”.  E non tanto per la differenza che intercorre tra i due protagonisti, quanto per le scelte di regia e sceneggiatura. Laddove il biopic sulla vita di Freddie Mercury è soft sulle scene forti e marcate, sicché quel film è sicuramente adatto alla visione di spettatori di tutte le fasce d’età, questo è più crudo e diretto. Nulla è lasciato all’immaginazione, sicché non può essere considerato un film divulgativo sulla vita di Sir Elton John. Questo non ne diminuisce il valore artistico, ma sicuramente ne restringe il pubblico… Peccato…

(dati essenziali del film tratti da wikipedia.org)

Rocketmanultima modifica: 2020-06-17T00:24:34+02:00da latineloqui69
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