Scuola vs Covid-19_Quinta puntata

“La scuola ha affrontato questa emergenza con grande capacità di reazione” 

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Ormai passiamo le nostre serate prima ad attendere, poi ad ascoltare le conferenze stampa del premier Conte per l’ennesimo decreto. Anche stavolta abbiamo sentito quello che tutti ci aspettavamo di sentire. La sensazione generale è che l’anno scolastico sia praticamente finito.

Il testo del decreto, che deve essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale,  enunciato dalla Ministra dell’Istruzione durante la conferenza stampa che tutti abbiamo seguito, è stato pubblicato ieri in tarda serata sul sito del Miur e recita quanto segue: “La scuola ha affrontato questa emergenza con grande capacità di reazione, il Paese deve esserne fiero. Ringrazio di nuovo tutto il personale, le famiglie, gli studenti. C’è stato uno sforzo importante da parte di tutti. La didattica a distanza ci ha aiutato a salvare l’anno scolastico. Non sostituisce e non potrà mai sostituire del tutto, ovviamente, la didattica in presenza. Ma era l’unica risposta possibile per non lasciare soli bambini e ragazzi e garantire loro il diritto allo studio previsto dalla Costituzione (…) I problemi non sono mancati e sarà necessario aprire presto una riflessione sullo stato di digitalizzazione del Paese e della scuola stessa, ma il Ministero è stato e resta al fianco delle scuole per risolverli.  Gli 85 milioni stanziati per supportare la didattica a distanza, messi subito a disposizione degli istituti che li stanno già utilizzando, ne sono una dimostrazione. Con il decreto approvato oggi facciamo un altro passo avanti e tracciamo la strada per accompagnare la scuola fino in fondo a questo anno scolastico e per cominciare a disegnare il prossimo, che ne rappresenterà una naturale prosecuzione (…). Tutto ciò che è stato fatto sarà valorizzato. Quel che non si è potuto fare per difficoltà oggettive sarà recuperato, nell’interesse degli studenti e dei bambini. Mettiamo al centro i diritti dei ragazzi. Nessuno sarà lasciato indietro. Ci sarà una valutazione seria e coerente con quanto svolto durante tutto l’anno”.

Quello che mi preoccupa è il fatto che si parli spesso al passato. Mi sembra dunque chiaro che nella mente di chi lo ha concepito l’anno scolastico è realmente finito. Senza se e senza ma. Non esiste spazio per dubbi o speranze.

Probabilmente finirà tutto così: continueremo a fare lezioni di didattica a distanza cercando di raggiungere in qualche modo anche gli studenti meno “fortunati” con una condivisione di digital device in comodato d’uso, faremo gli scrutini online, procederemo ad una quasi certa conferma di tutti i libri di testo, i “licenziandi” e i “maturandi” di questo funesto anno scolastico 2019/20 non faranno un “normale” esame di fine ciclo.

Perché qui di normale non c’è niente. Quindi è “normale” agire di conseguenza.

Meditiamo, gente, meditiamo…