HEIDI

HEIDI, TI SORRIDONO I MONTI…. 

HEIDI

HEIDI

 

Gli anime visti in questi giorni di forzata inattività causata dal maledetto  Covid-19 mi hanno fatto venire voglia di fare un tuffo nel passato, quindi mi è venuta l’idea di “postare” qualche articolo su manga e anime che hanno “segnato” (positivamente, è ovvio!) la mia adolescenza, e non solo.

 

Heidi (アルプスの少女ハイジ Arupusu no shōjo Haiji lett. “Heidi, la ragazza delle Alpi”), basato sull’omonimo romanzo per ragazzi scritto nel 1880 dall’autrice svizzera Johanna Spyri, è una serie animata co-prodotta nel 1974 dallo studio di animazione giapponese Zuiyo Eizo (da cui più tardi nacque la Nippon Animation) e dalla tedesca Taurus Film, diretta da Isao Takahata e disegnata da Hayao Miyazaki.

La trama è dolce e formativa, mai noiosa.

Sulle Alpi svizzere negli anni trenta del XIX secolo, Heidi è rimasta orfana in tenera età e sua zia Dete si è presa cura di lei fino all’età di 5 anni fino a quando trova lavoro a Francoforte  e, non potendosi più occupare della bambina, è costretta ad affidarla all’unico suo parente ancora in vita, il nonno da tutti conosciuto come “il vecchio dell’Alpe”, uomo burbero e misantropo che vive in una casetta di montagna isolato da tutti, nei pressi del paese collinare di Dorfli, presso Maienfeld., forse un cantone della Confederazione Elvetica. Il vecchio  prende in casa la bambina di malavoglia, ma la simpatia e l’innocenza di Heidi hanno subito la meglio della sua ruvida scorza di montanaro. Heidi si affeziona subito a quel nonno ritrovato e soprattutto si abitua molto velocemente alla vita della montagna con la sua natura incontaminata, ogni giorno alla scoperta delle cose meravigliose che la montagna le offre. Conosce Peter, un pastorello che ogni giorno porta al pascolo le capre degli abitanti del villaggio comprese le due capre del nonno, che diventerà subito il suo più grande amico. Pian piano  anche il nonno si abitua alla presenza di Heidi, visto che grazie a lei riesce a cambiare quella vita grigia e solitaria che la intrappolava da anni.  La zia Dete è comunque convinta che non sia giusto che la piccola viva a lungo con il vecchio misantropo isolata in montagna, quindi un bel giorno ritorna quindi da Francoforte dopo aver trovato per Heidi l’occasione di vivere a casa della famiglia Sesemann: qui abita Clara, una ragazzina di 12 anni costretta su una sedia a rotelle da una malattia. Heidi diventerebbe quindi una sorta di “dama di compagnia” di Clara. Heidi, a malincuore e dietro un inganno, è costretta ad abbandonare il nonno e i suoi amati pascoli e si ritrova catapultata nella frenetica Francoforte. Al suo arrivo nella sua nuova casa, la bambina prova subito un’istintiva e ricambiata simpatia per Clara, ma stenta a inserirsi nei ritmi di vita della sua nuova famiglia, osteggiata anche dalla signora Rottermeier, arcigna governante della casa e istitutrice di Clara. Per fortuna c’è la Signora Sesemann,  la fantastica e amorevole “nonna”, che ogni tanto va a trovare la nipote, rendendo quindi quella casa meno gelida.  Tuttavia a un certo punto la signora Rottermeier proibirà ad Heidi di parlare dei monti e del nonno a Clara dicendo che queste cose fanno soffrire la ragazzina, così Heidi inizia a reprimere i pensieri e divenire sonnambula. Quando il dottor Classen si accorge di questo, d’accordo col signor Sesemann la fa tornare agli amati monti e dall’adorato nonno. Heidi, dopo molte difficoltà, riesce a convincere la nonna e il padre di Clara a portare la ragazzina in montagna per una breve vacanza, durante la quale l’amica, rinvigorita dall’aria salubre e dal cibo sano, riuscirà anche ad abbandonare la sedia a rotelle e a camminare. Alla fine Heidi ritornerà quindi definitivamente a vivere a casa del nonno, senza però dimenticare la sua grande amica di Francoforte.

Una storia per bambini? Non tanto o non solo… Sicuramente l’impianto è fiabesco e la conclusione, che ha quasi del miracoloso, lo conferma. Ma ci sono dentro altri messaggi, altri input, non necessariamente puerili! C’è il tema dello studio e della formazione dei bambini, quello dell’educazione, quello dei sistemi educativi, quello dell’amore paterno, quello del contesto sociale del primo Novecento, quello della migrazione forzosa dal proprio luogo d’origine, quello della tragedia familiare e della solitudine dei vecchi, quello dell’amicizia che vince su tutto. Insomma, un vero “cartone di formazione”, nel senso moderno del termine!

Sono sicura di aver visto TUITTA la serie almeno sette-otto volte.  Ho visto con piacere i film che ne sono stati tratti nonché la rivisitazione del 2007 intitolata Heidi 3D (emozionante e avvincente…); ho ovviamente letto e riletto il geniale romanzo da cui è nato tutto.

Un patrimonio per l’eternità, che credo non stancherà mai i “bambini” di tutti i tempi!

(Dati essenziali tratti da wikipedia)

HEIDIultima modifica: 2020-04-07T15:10:03+02:00da latineloqui69
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