Scuola vs Covid-19

Fare scuola all’epoca di una pandemia

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L’immagine, molto eloquente, ben rappresenta la vita dei docenti dal 4 marzo ad oggi.

Al lavoro  h24. Connessi praticamente tutto il giorno, o comunque seduti al pc, a preparare lezioni, impostare videolesioni, programmare lezioni a distanza, scaricare compiti ricevuti dai propri studenti, correggerli, ricaricarli corretti sulla piattaforma in uso.

Stancante, verissimo, ma importante. Per noi, ma soprattutto per loro! Noi siamo grandi e anche se viviamo una situazione a dir poco pazzesca ce la facciamo, abbiamo “le spalle grandi”, la maggiore stabilità psicologica che hanno gli adulti. Loro no. Sono giovani e NON è giusto che vivano tutto questo. Sono giovani e dovrebbero poter uscire liberamente, andare as cujola m ridere e scherzare. Invece no. Devono vivere una reclusione assurda.

Per questo sembra che le giornata passino ancora più velocemente di prima, quando uscivamo di casa per andare al lavoro, tornando poi a casa distrutti fisicamente e/o massacrati psicologicamente.

Credete che io stia esagerando? Proprio no! Ci svegliamo la mattina di buon’ora, controlliamo il registro elettronico e/o la piattaforma che abbiamo adottato per rimanere collegati con i nostri studenti, iniziamo a caricare lezioni, videochiamare gli studenti, far loro delle lezioni da lontano. Ed è bello, anzi emozionante, vederli con le cuffiette alle orecchie e gli occhi ancora pieni di sonno, con capelli improbabili e aria imbronciata, seduti alle loro scrivanie o nelle camere da pranzo delle loro case. O magari non vederli proprio, perché preferiscono mantenere oscurata la loro telecamera. Ed è giusto anche questo. Hanno diritto alla loro privacy, e noi li rispettiamo in questo. Però sono sempre presenti, nonostante tutto. Pieni di domande, dubbi, perplessità, ma presenti!

Vorrebbero sapere da noi, che non lo sappiamo, se e come torneremo a scuola per le lezioni “tradizionali”, ci raccontano di cosa stanno imparando a fare: scrivere ad un pc, ad esempio. In formato word, ad esempio. Cose scontate? Non tanto! Perché ricordiamoci che i bostri studenti sono di i nativi digitali, ma non dei tecnici informatici! Maghi della tecnologia, ma non oer questo esperti di Pacchetto Office aut similia. Ora lo stanno imparando. E collaborano! Ci danno le dritte di cui noi prof, nella migliore delle ipotesi degli “immigrati digitali”, abbiamo assolutamente bisogno: “Prof.,abbassi il microfono”, “Prof., alzi l’audio”, “Prof., attivi la chat”; “Prof., guardi in alto a destra”.

E poi, inaspettatamente, prima di chiudere la videoconferernza ti salutano con un caloroso “GRAZIE, PROF!”.

Cosa potremmo desiderare di più?

Magari la fine di questa assurda pandemia, ma questa è un’altra storia… 🙁

 

Fonte immagine: Facebook

Scuola vs Covid-19ultima modifica: 2020-03-20T22:13:38+01:00da latineloqui69
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