Pandemia

virus

Come purtroppo ci si poteva aspettare, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato che COVID-19 è diventata una pandemia. Soddisfa cioè tutte e tre i criteri utilizzati per definire una pandemia:
1) si è diffuso tra persone,
2) ha provocato morti.
3) si è diffuso a livello globale

«Nelle ultime due settimane – scrive l’OMS – il numero di casi di COVID-19 fuori dalla Cina è aumentato di 13 volte, e il numero di nazioni interessate è triplicato. Oggi ci sono oltre 118 mila casi in 114 Paesi, e 4.291 persone hanno perso la vita. Migliaia in più stanno combattendo per la propria vita negli ospedali. Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, ci aspettiamo di vedere il numero di casi, di morti e di nazioni interessate aumentare ulteriormente. L’OMS ha valutato questa epidemia in modo puntuale e siamo molto preoccupati sia per i livelli allarmanti di diffusione e gravità, sia per i livelli allarmanti di inattività».

«Pandemia non è una parola da usare a cuor leggero o incautamente» prosegue l’OMS. «È una parola che, se usata a sproposito, può causare paura irragionevole, o accettazione ingiustificata di una battaglia persa, portando a sofferenze e morti non necessarie. Descrivere la situazione come pandemica non cambia la valutazione dell’OMS del pericolo posto da questo coronavirus. Non cambia quello che stiamo facendo e quello che i Paesi dovrebbero fare. Non abbiamo mai visto una pandemia da coronavirus prima d’ora, ma neanche una pandemia che può essere controllata allo stesso tempo».

Quindi vediamo il vero significato del termine e proviamo a fare delle riflessioni.

Una pandemia (dal greco pas, pasa, pan +demos, “tutto il popolo”) è una malattia epidemica che si espande rapidamente diffondendosi in più aree geografiche del mondo, e che coinvolge numerose persone. Tale situazione presuppone la mancanza di immunizzazione dell’uomo verso un patogeno altamente virulento.

Nella corso della storia  si sono verificate numerose pandemie e chiunque abbia studiato seriamente un po’ di storia a scuola ha in mente vari esempi, alcuni molto tragici. Però sicuramente  nessuno di noi avrebbe mai messo in preventivo di fare una simile espreienza. Non nel  2020. Non quando abbiamo una risposta tecnologica e scientifica per tutto, anche per l’inesistente. Eppure è così. Stiamo tutti a casa (più o meno, perché c’è anche chi “non se lo può permettere”…), siamo tutti in ansia. E certo. Perché l’ansia è la risposta naturale del corpo allo stress, è un sentimento di paura o apprensione per ciò che verrà. E quando ciò che verrà non è certo e fa paura l’ansia sale…

Ma -come dicono in televisione a tutte le ore (ultima ma non ultima la bravissima cantante Francesca Michielin)- possiamo trovare il modo di reagire! Anche se chiusi dentro casa, anche se in reclusione forzata e apparentemente immotivata possiamo:

– rimanere in contatto con amici, parenti e conscenti che durante la vita “normale” (alias frenetica) non riuscivamo a sentire se non per “doverosi” auguri di Buone festività;

– guardarci senza problemi uno o più film, la cui visione abbiamo magari rimandato per mesi e mesi perché ci mancava il tempo;

– ascoltare musica, vero cibo per l’anima;

– leggere all’infinito quei libri che magari abbiamo comprato e messo via in attesa di tempo libero;

– cucinare insieme ai nostri cari (se abbiamo la fortuna di averne qualcuno accanto), impiastricciando la cucina e divertendoci ad improvvisare ricette.

Non possiamo uscire a passeggiare? Questo è un vero impedimento, ma possiamo “recuperare” con qualche surrogato, guardando tour guidati online di luoghi, poesti, musei. Sono gratuiti e fruibili liberamente!

Siamo proprio sicuri, quindi, di non saper cosa fare dentro le nostre calde e amate quattro mura?

 

Fonti:

wikipedia, l’enciclopedia libera

Focus.it.