ETIMOLOGIE CURIOSE: Liceo

Origini e vicissitudini del termine “Liceo” dall’antica Grecia ai nostri giorni

lente ingrandimento

Liceo (dal gr. Λύκειος o Λύκιος): Nella mitologia greca era un epiteto di Apollo, variamente spiegato: collegato al termine «lupo» (λύκος) o al trasporto del dio, subito dopo la nascita, in Licia (Λυκία) o infine alla sua natura di divinità solare (dalla radice λευκ-, λυκ– «candore, luce», la stessa del latino LUX-LUCIS). Ad Apollo Liceo  era dedicato un santuario in una località a est  di Atene alle pendici meridionali del Licabetto. Il luogo era ampio e adatto a evoluzioni militari; Pericle vi aveva fondato un ginnasio, poi arricchito da Licurgo. Qui nel 335 a.C. circa Aristotele aprì una propria scuola, che rimase sede dei peripatetici. In tempi posteriori il Liceo fu devastato da Filippo V di Macedonia e poi da Silla.

Il nome rimase poi ad indicare in generale la scuola filosofica di Aristotele (il “Liceo” per antonomasia”, o “perìpato”), cioè la cosiddetta “scuola peripatetica”; più tardi, designò in genere luoghi pubblici in cui si tenevano esercitazioni letterarie e filosofiche, e divenne infine, per estensione, titolo di scuole superiori, anche universitarie.

N.B. Nella mitologia greca Liceo è anche epiteto di Zeus (“Zeus Licaone”).

 

Avete capito quanto è nobile il termine che diamo a quei particolari indirizzi di scuola superiore di secondo grado tanto diffusi in Italia e non solo? Il solo termine dovrebbe darci il segno della sua importanza: luogo sacro della cultura, dello studio, della costruzione del sé, in vari e diversi indirizzi (non è tanto questo che fa la differenza!).

E ora qualche notizia storica (senza esagerare…).

In Italia la scuola secondaria di secondo grado (comunemente detta scuola superiore) è, nell’ordinamento scolastico italiano, il secondo ciclo di studi dell’obbligo. Lo studente vi accede dopo aver conseguito la licenza media.Gli istituti superiori hanno durata quinquennale (ma anche questa caratteristica è attualmente messa in discussione, nell’ottica di “liceo quadriennale” più proficuo e più adatto ai tempi, si dice…), solitamente suddivisa in biennio comune e triennio specialistico; lo studente compie tale ciclo di studi dall’età di 13 o 14 anni (a seconda che siano “anticipatari” o no) fino ai 18 o 19. Al termine del percorso scolastico viene sostenuto l’esame di Stato (quello che una volta si chiamava “Esame di maturità”), con il rilascio del diploma, titolo che consente l’iscrizione all’università.

  • Il termine liceo indica un tipo di scuola secondaria in diversi Paesi: nel sistema scolastico italiano, nel sistema scolastico francese (Lycée),  nel sistema scolastico tedesco (Gymnasium) e  nel sistema scolastico svizzero.
  • Il liceo che venne creato per primo nel nostro Paese fu il classico, fondato nel 1859 e inizialmente limitato  al solo Regno di Sardegna, poi, con l’unificazione, esteso a tutta l’Italia. L’organizzazione era questa: gli alunni, dopo aver frequentato la scuola elementare (che all’epoca era quadriennale), frequentavano per cinque anni il ginnasio e per tre anni il liceo; all’epoca questa scuola veniva denominata Ginnasio Liceo. Nel 1911, per rinnovare e modernizzare il sistema liceale italiano, venne creato il liceo moderno, e chi aveva frequentato i primi tre anni di ginnasio poteva poi optare per il quarto ginnasio classico (ecco il motivo di quella denominazione, ancora in uso presso pochi licei, apparentemente “astrusa”) o per il quarto ginnasio moderno. Nel 1923 il Ministro della Pubblica Istruzione fece un’altra riforma, in cui il liceo moderno veniva abolito, e al suo posto venivano creati il liceo scientifico e il liceo femminile che in séguito verrà abolito. Infine, nel 1952, ci fu un’altra riforma, in cui venivano apportate alcune modifiche negli orari delle materie del liceo classico. Negli anni Settanta vennero creati i primi licei artistici.
  • Poi piovvero riforme su riforme. Ricordiamo -solo a titolo di cronaca- la Riforma Brocca (che istituì una sperimentazione molto particolare, quella dei cosiddetti “Licei Brocca”), la Riforma Berlinguer, la Riforma Moratti e la Riforma Gelmini.
  • Ogni volta un cambiamento, ogni volta un tentativo di ammodernare qualcosa di vecchio, che però aveva il suo QUID nel termine stesso, che in realtà (forse non a caso?) non è mai cambiato!
  • Questo non dovrebbe dirci qualcosa?
  • Meditate, gente, meditate!

FONTI: http://www.treccani.it/enciclopedia (per l’etimologia) e www.wikipedia.org (per le notizie storiche), liberamente modificati e integrati.