Tatiana e Andra Bucci

27 gennaio: tradizionale Giorno della Memoria.

In prima serata uno dei tanti programmi di intrattenimento (Che tempo che fa, condotto da Fabio Fazio) propone un’intervista a due anziane signore, Tatiana e Andra Bucci.

Non ho mai sentito il loro nome, quindi mi incuriosisco e smetto di fare zapping.

Scopro che sono due sorelle che si passano solo due anni e si assomigliano tanto da sembrare gemelle, che dopo ben settantacinque anni hanno finalmente deciso di lasciare la loro testimonianza di quei nove mesi infernali in un libro, “Noi bambine ad Auschwitz” (Mondadori editore).

Mi sconvolge l’idea che ci siano ancora tante persone che dopo così tanti anni si convincono a parlare, a vuotare il sacco, a collaborare in quel processo di costruzione di una memoria storica che NON DEVE scomparire per nulla al mondo, eterno MEMENTO dell’abisso cui può arrivare l’essere umano…

Il momento più commovente dell’intervista alle due anziane signore: il ricordo di un giorno in cui una blockova che aveva iniziato a benvolerle, le ammonì con queste parole: “Verranno degli uomini, raduneranno tutti voi bambini e vi diranno: chi vuole vedere la mamma e tornare con lei, faccia un passo avanti. Voi dovete rimanere ferme al vostro posto, non rispondere assolutamente nulla”.

Il momento più angosciante: il ricordo del modo atroce in cui fu ucciso il loro cuginetto di sette anni, Sergio, insieme ad altri 19 sfortunati innocenti (non ho qui il cuore di riportare i dettagli della narrazione…)

Inutile dire che comprerò prestissimo il loro libro…