Il turno di notte lo fanno le stelle

Il turno di notte lo fanno le stelle- Erri De Luca

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“La poesia è un modo più accurato di nominare le cose. Va più vicino alle cose, le sottolinea”.

Edito nella collana ZOOM Flash, il breve racconto di ERRI DE LUCA, impostato a mo’ di testo teatrale (come per altre opere dello stesso autore) parla di Matthew, che  ha un cuore nuovo, un cuore di donna, una donatrice che con la sua morte ha donato a lui una vita nuova. Ed è con una donna, sua compagna di malattia e guarigione in ospedale, beneficiaria di una preziosa valvola mitralica, che Matthew andrà a riprendersi la vita in cima a una montagna, scalandola.  Proprio come i due si erano ripromessi durante la permanenza in ospedale, nella spasmodica e angosciante  attesa ognuno del proprio trapianto, quando “i desideri aumentano di intensità e all’improvviso diventano un voto”, come per tutti i prigionieri…

Ambientato dunque in alta montagna, esattamente come l’altro straordinario breve racconto, “Aiuto”, l’autore ebbe a dichiarare a tal proposito: “La montagna è il mio territorio preferito. Mi pizzicano le dita di fronte a una parete verticale da scalare a quattro zampe, tentando l’ imitazione delle mosse di un rettile, strisciando lentamente verso l’ alto. E poi lassù, sopra una parete di montagna, non esistono proprieta’ private. Chiunque può salire coi suoi mezzi, a suo rischio e sollievo, dovendo chiedere permesso solamente al vento, alle nuvole, alla neve, alla roccia. Nessun cartello di divieto di accesso sta sotto le pareti nord di Lavaredo, la est del Monte Rosa, o alla base dello spigolo sud del Pordoi dove si svolge la scalata dei due cuori nuovi della storia. Le montagne si sono, finora, scrollate di dosso la pretesa di lottizzazione. Non appartengono che a se stesse  e alla vita animale che si è adattata a loro.
Il turno di notte: durante l’ assedio di Sarajevo, negli anni ’90, il più lungo accerchiamento del secolo, si facevano serate di poesia. Erano a lume di candela, erano gremite. I cittadini andavano a sentire parole che potevano aggiungere qualche caloria alla resistenza, parole a contrappeso della malora. La poesia è un formato di emergenza delle letterature, non una serenata sotto un balcone chiuso. Allora un poeta di quella città e di quell’ assedio, che ho avuto per amico, Izet Sarajlic, di quelle serate diceva: “Chi ha fatto il turno di notte per impedire l’ arresto del cuore del mondo? Noi, i poeti“. Lontano da lì, dall’urgenza di fraternità nell’oppressione, il turno di notte torna a essere di competenza delle stelle”.

Che poi, a ben vedere, non sono parenti così lontani dei poeti… 😉

Il turno di notte lo fanno le stelleultima modifica: 2018-10-26T19:22:19+02:00da latineloqui69
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