Riflessioni sulle prove di traduzione

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So benissimo che sul web sono presenti innumerevoli documenti con suggerimenti sulla prova di traduzione dal latino e altrettanti video-tutorial, spesso forniti agli stessi studenti liceali tra i contenuti online del libro in adozione, ma sono anche dell’avviso che repetita iuvant, quindi fornisco ANCHE il mio umile contributo al web intero…

Partiamo però da una riflessione propedeutica: il latino e il greco NON sono lingue così difficili come le si vuole far passare, più per un interesse a dichiararle “morte” una volta per tutte che per una vera conoscenza delle sue specificità. Si tratta, al contrario, di due lingue bellissime proprio per il rigore della loro impostazione. Chi lo ha studiato VERAMENTE ha sicuramente notato che ha le stesse specificità della matematica: le regole di morfologia che sono alla base delle frasi  in latino e in greco sono le tabelline matematiche, nulla di più e nulla di meno. E non insistiamo con il refrain trito e ritrito delle famigerate e noiosissime eccezioni alle regole! Il latino e il greco sono la regola, non la sua eccezione! Paradossalmente, potremmo tradurre bene una versione latina e greca anche SENZA conoscere a menadito le eccezioni delle declinazioni e le minuziose regole della sintassi dei casi, ma NON potremmo mai farlo senza conoscere i fondamenti dell’analisi grammaticale, logica e del periodo.

Il problema è tutto lì!!! Ricordo distintamente i meccanici, lunghissimi e talvolta infiniti esercizi di analisi grammaticale e logica svolti nella mia fanciullezza e adolescenza. Quello (e nient’altro) è l’unico bagaglio culturale di cui ha bisogno chi si approccia allo studio delle lingue classiche! Ora, invece, l’idea imperante è quella secondo la quale quel tipo di esercizi è ormai démodé e poco interessante per gli studenti in età scolare; sicché spesso li si bypassa, sostituendoli con altre (pur nobilissime) attività più accattivanti.

Ma è proprio questo l’errore principe! Due lingue flessive come il latino e il greco NON possono essere affrontate con successo se non si ha perfetta contezza delle parti del discorso e della loro funzione logica! Per questo i nostri studenti traducono sempre meno e sempre meno bene! Per questo le prove di traduzione sono da loro affrontate come una faticosa prova fisica se non, addirittura, come un’umiliazione! Basti guardare le loro facce quando li si corregge: se diciamo loro che è sbagliato il tempo verbale non se ne fanno una ragione; se poi li correggiamo perché hanno travisato un nome con un aggettivo o (peggio) con un avverbio non ci capiscono neanche… Non parliamo, poi, di quando prendono una subordinata per una principale: non realizzano proprio dove sia il problema… Sicché la loro conclusione più “quotata” è: “Ce l’ha con me”.

Allora… ricominciamo daccapo! Proviamo a passare INSIEME A LORO  ore e ore a fare analisi grammaticali e logiche e magicamente loro torneranno a saper dove mettere le mani in una prova di traduzione! A quel punto potremo parlare loro della BELLEZZA delle lingue classiche, con tutto l’entusiasmo che mettiamo nel descriverle noi che le adoriamo in modo quasi sacrale…

Io non vedo altre possibilità….

E voi?

latineloqui69

 

Riflessioni sulle prove di traduzioneultima modifica: 2018-07-29T11:20:50+02:00da latineloqui69
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