Non chiederci la parola

Eugenio Montale, Non chiederci la parola  (1921)

 

Non chiederci la parola che squadri da ogni lato

l’animo nostro informe, e a lettere di fuoco

lo dichiari e risplenda come un croco

perduto in mezzo a un polveroso prato.

 

Ah, l’uomo che se ne va sicuro,                                                      5

agli altri ed a se stesso amico,

e l’ombra sua non cura che la canicola

stampa sopra uno scalcinato muro!

 

Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,

sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.                          10

Codesto solo oggi possiamo dirti,

ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.

(Non chiederci la parola, in Ossi di seppia, Mondadori, Milano 2003)

 

Uno dei miei poeti preferiti (e i miei alunni lo sanno bene…).

Ogni anno, quando arrivo a trattarlo, mi sento fortunata e privilegiata di avere tra le mani simili pagine di poesia!

L’unica tristezza sta nel ritrovarsi SEMPRE a trattarlo in fine di anno, correndo troppo e soppesando troppo poco la preziosità delle sue parole, dei suoi messaggi, delle sue scelte stuilistiche e lessicali, che arrivano dritte al cuore del lettore…

Mi piacerebbe, prima o poi (prima dei 68 anni spero di riuscirci…) avere la possibilità di trattarlo per tutto l’anno, in modo MONOGRAFICO come meriterebbe!

Mitico Montale: triste e pessimista quant’altri mai, ma intenso e catartico come pochi…

 

latineloqui69

 

Non chiederci la parolaultima modifica: 2018-05-17T18:50:43+02:00da latineloqui69
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