Un film eterno e catartico quant’altri mai.
La maestria di Marco Tullio Giordana ci conduce per mano attraverso una saga familiare che si estende a livello temporale dal 1966 al 2003 (anno di uscita del film), dalla conclusione tragica, accompagnata però dallo spiraglio della vita e della “meglio gioventù” che la fa proseguire, nonostante tutto e nonostante tutti.
In mezzo ai tanti e diversissimi protagonisti della numerosissima famiglia si intrecciano (icasticamente ed emotivamente rappresentati) eventi che nessun italiano della mia età ha dimenticato o non ha più presenti nella sua mente.
La bravura dei magistrali protagonisti e co-protagonisti fa il resto: un impareggiabile Alessio Boni, uno stratosferico Luigi Lo Cascio, una bravissima Jasmine Trinca, per non parlare di Adriana Asti e Andrea Tidona (che non hanno bisogno di presentazioni), Sonia Bergamasco, Claudio Gioè, e Maya Sansa. Ma anche il giovanissimo e promettente Riccardo Scamarcio!
E ogni volta, quando lo si riguarda per l’ennesima volta, si piange di un sano e sacro pianto catartico, come davanti ad una buona rappresentazione teatrale.
Immancabile nella personale “videoteca” (chi usa più questo termine?) di chiunque di noi…
latineloqui69
N.B. Immagine tratta da Wikipedia