Vides ut alta stet nive candidum

Monte Soratte

Monte Soratte

Vides ut alta stet nive candidum

Soracte nec iam sustineant onus
silvae laborantes geluque
flumina constiterint acuto.
Dissolve frigus ligna super foco
large reponens atque benignius
deprome quadrimum sabina,
o Thaliarche, merum diota.
Permitte divis cetera, qui simul
stravere ventos aequore fervido
deproeliantis, nec cupressi
nec veteres agitantur orni.
Quid sit futurum cras fuge quaerere, et
quem fors dierum cumque dabit, lucro
adpone, nec dulcis amores
sperne puer neque tu choreas,
donec virenti canities abest
morosa. Nunc et campus et areae
lenesque sub noctem susurri
composita repetantur hora;
nunc et latentis proditor intimo
gratus puellae risus ab angulo
pignusque dereptum lacertis
aut digito male pertinaci.                                                                     Orazio, Odi.

Bellissima (e poetica quant’altri mai…) la descrizione del monte Soratte* innevato, degli alberi dei boschi che “soffrono” il peso della neve sui propri rami e dei fiumi che, ghiacciati, “si fermano”.  Poi dall’esterno si passa all’interno, dentro una casa riscaldata da un fuoco acceso e da vino puro.  In questo contesto si rende possibile una riflessione esistenziale sul tempo che scorre, un invito a godere appieno il presente senza farsi troppi pensieri sul futuro, che attiene SOLO agli dèi potenti, e (tema caro al poeta) a vivere l’amore, elemento prezioso della vita ed inscindibile dalla giovinezza, proprio come avevano detto tanti secoli prima i poeti lirici dell’antica Grecia.

Quindi la descrizione torna “esterna”, con la citazione del Campo Marzio (evidentemente luogo frequentato dalle coppiette dell’epoca…), e presenta un bel quadretto amoroso: due giovani innamorati parlano sussurrando e si fanno schermaglie amorose e si amano come solo i giovani sanno fare.

Bellissima la rappresentazione della psicologia della donna, cui il poeta allude con le efficacissime espressioni “gratus puellae  risus” e poi “digito male pertinaci”.

Magistrale Orazio!

 

*montagna del Lazio, nella provincia di Roma, alta 691 m. Insieme  alla Riserva naturale del Monte Soratte, si trova nel comune di Sant’Oreste a circa 45 km a nord di Roma. Esso si erge solitario nella valle del Tevere di cui costituisce il rilievo più alto.

(Dati e immagine del Soratte tratti da Wikipedia)

Latineloqui69