FREDDIE MERCURY

Freddie Mercury: la costruzione di un mito

 

Biografia

Freddie Mercury (pseudonimo di Farookh Bulsara) è stato un cantante rock di  fama internazionale,  leader dei Queen, uno dei più celebri gruppi della storia della musica.

Nato a  Stone Town (Zanzibar, Tanzania)  il 5 settembre 1946, morì a Londra il 24 novembre 1991.  

Figlio di Jer e Bomi Bulsara, il padre era un funzionario inglese di origine Parsi*, Freddie, nato a Stone Town, svolse gli studi a Panchagani (Bombay), presso la Saint Peter’s Boarding School, primeggiando nella boxe e ottenendo buoni risultati anche in altre discipline sportive come l’hockey, il cricket e il tennistavolo.  Si fece presto notare per la passione musicale che già nutriva; infatti, dopo che il preside ne parlò con i genitori, Freddie prese parte alla classe di musica, entrando nel coro della scuola e imparando a suonare il piano.

La carriera

Fu nella scuola che frequentava che, nel 1958, nacquero gli Hectics, dei quali Freddie era il pianista.

Nel 1962 terminò gli studi e riabbracciò la famiglia a Zanzibar. Soltanto due anni più tardi, però, tutti dovettero  abbandonare l’isola, a causa dell’instabilità politica per trasferirsi in Inghilterra, posto che  poteva soddisfare la sua passione per l’arte; così concentrava la sua attenzione sulla pittura e sul design.

Nel 1966 si iscrisse alla scuola d’arte di Ealing e i suoi studi in Illustrazione Grafica e Design erano  accompagnati dalla passione per Jimi Hendrix. Suo compagno di scuola in quel periodo fu Tim Staffel, bassista e cantante degli Smile, completati da Roger Taylor alla batteria e Brian May alla chitarra. Conobbe anche Cris Smith con il quale incominciò a scrivere canzoni.

Terminò gli studi accademici nel giugno del ’69. Nello stesso anno si unì agli Ibex di Liverpool, mentre lavorava presso alcuni periodici di Kensington; gli Ibex cambiarono nome in Wreckage, ma si sciolsero  con l’arrivo degli anni ’70, quando Freddie rispose ad un annuncio dei Sour Milk Sea, che cercavano il cantante. Avendolo sentito in prova, restarono impressionati dalla voce di Freddie Bulsara, e partirono per Oxford dove c’erano  alcuni concerti ad attenderli. Dopo questa esperienza decise di seguire la band dell’amico Tim Staffel, dando alcuni consigli su come fare i concerti; dopo non molto Tim Staffel accettò però un’ottima proposta in un altro gruppo, lasciando così gli Smile.

Freddie – che condivideva una bancarella di abiti usati con Roger Taylor – accolse l’invito dell’amico e sostituì Tim Staffel negli Smile, ai quali cambiò nome in Queen, cambiando  anche il suo in Freddie Mercury in onore di Mercurio, il messaggero degli dèi.

Durante questo periodo conobbe  Mary Austin (con la quale convivrà per sette anni).

Nel 1971 Freddie optò per John Deacon come bassista.

Sul palco, Mercury si esibiva con gestualità teatrale incantando il pubblico, trascinato da un personaggio tanto carismatico. La sua carriera musicale lo vide al centro dell’attenzione di tutto e tutti, media compresi. Sebbene sul palco Freddie si mostrasse come una persona spregiudicata ed energica, lontano dalla luci dei riflettori era una persona timida e riservata. Quando nel 1975 vennero accolti all’aeroporto in Giappone come fossero i Beatles, lui si spaventò, riuscendo a stento a superare a testa alta fotografi e fan esultanti.

Scrisse tutte le canzoni di maggior successo dei Queen, dei quali ideò perfino il logo.

Nel 1980 un’altra importante svolta nella sua carriera musicale e nella sua vita privata: probabilmente conscio di non essere totalmente eterosessuale, Freddie diede una svolta  al suo rapporto di amore e passione con Mary Austi, trasformandolo in un rapporto di amore fraterno. Cominciò quindi a mostrarsi al pubblico con un look vistosamente differente (capelli corti e baffi), come a segnare una rottura con il passato.

Il 1981 fu un anno di transizione: la vita pazza e sregolata di Monaco mise a dura prova la sua persona e alcune sue amicizie. Dopo una parentesi solistica con l’album “Mr. Bad Guy” (con chiaro riferimento a se stesso) che non ottenne molto successo, tornò a lavorare sul progetto Queen, vivendo liberamente la propria omosessualità, spesso schernendo gli intervistatori che gli chiedevano se fosse gay, a volte negando altre volte ammicando e dicendo frasi come “sono gay come una giunchiglia“; insomma non ammise mai apertamente di essere omosessuale.

Ma il Freddie Mercury vero era quello del palcoscenico, autore di successi musicali che superano tempo e culture differenti, quello che accolse la sfida di produrre la colonna sonora di Highlander (oltre che di Flash Gordon di Dino De Laurentiis), e che cantò con Montserrat Caballé quando ancora Pavarotti non aveva ideato il suo “Pavarotti and Friends”. Nel 1987 aveva ormai abbandonato la sua vita ricca di eccessi. Difatti non partecipò più a concerti live, dicendo che un uomo di 40 anni non poteva saltare con una calzamaglia indosso, non volendo dichiarare pubblicamente di avere l’AIDS; alcune testate scandalistiche cominciavano a sospettare che qualcosa non andasse. Ancora una volta sbalordì il pubblico con una canzone, “Scandal”, ma forse il video musicale poco vincente (e convincente) non trasmise a sufficienza il messaggio lanciato. Si fecero sempre più rare le apparizioni pubbliche, visse sempre più nella sua villa a Kensington, nascose il terribile segreto della sua malattia anche agli altri membri dei Queen, per evitare che si potessero preoccupare per lui, impedendogli di cantare. Il canto, infatti, era la cosa che più gli dava sollievo, e così dall’Inghilterra si trasferì in Svizzera a Montreux, dove acquistò una villa sul lago, nella quale incise alcune tra le più intense canzoni dei Queen. Cantò quasi fino alla fine, fece l’impossibile per i suoi fan, spesso, facendosi pregare di smettere dagli altri componenti del gruppo, ma la musica e l’amore della gente erano le cose più importanti per lui.

La morte

Rientrò in Inghilterra pochi mesi prima della fine, per stare vicino ai suoi cari. Solo 24 ore prima di morire ammise di avere l’AIDS tramite un comunicato stampa: “Desidero confermare che sono risultato sieropositivo, ho l’AIDS. Ho ritenuto opportuno tenere riservata questa informazione fino a questo momento allo scopo di proteggere la privacy di quanti mi stanno intorno. Tuttavia, è arrivato il momento che i miei amici e i miei fans in tutto il mondo conoscano la verità. Spero che tutti si uniranno a me, ai miei dottori e a quelli del mondo intero nella lotta contro questa tremenda malattia.”

Morì alle 19.00 di domenica 24 novembre 1991 nella sua casa ed il suo corpo, cremato, è conservato dalla famiglia (un’altra tesi ritiene le ceneri disperse nel lago di Ginevra, davanti alla “sua” Montreux). Il suo funerale ebbe luogo in forma privata secondo le usanze zoroastriane.

Curiosità

Freddie Mercury è ricordato a Montreux con una splendida statua in bronzo che si affaccia sul lago.

 

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Ogni anno, dal 2003, in settembre, nella cittadina svizzera ha inoltre luogo il Freddie Mercury Memorial Day, dove centinaia di fan possono prendere diretto contatto con gli ambienti che furono di Mercury e compagni durante il lungo soggiorno svizzero, dalla famosissima “Duckhouse” **, ai Mountain Studios dove i Queen diedero vita a diversi progetti.

Sul lungomare di Stone Town, sua città natale, sull’isola di Zanzibar, si trova anche un ristorante battezzato in suo onore, il Mercury’s.

(Liberamente tratto da Wikipedia, l’enciclopedia libera, con alcune correzioni).

* una comunità di antica stirpe persiana residente in alcune zone dell’India e praticante un derivato dell’antica religione Zoroastriana

**la casetta sul lago della copertina di Made in Heaven

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