L’università italiana e le leggi antiebraiche

finzi

Gli italiani (…) non avevano mai (…) avuto una precisa nozione di una questione razziale. All’infuori di qualche centro urbano dove l’esistenza di qualche nucleo di israeliti, raggruppati in determinati quartieri, come a Roma, era oggetto di qualche lazzo, più spiritoso che offensivo, era molto difficile che un italiano sapese distinguere un ariano da un ebreo” (Guido Leto, a capo dell’OVRA- polizia segreta fascista).

L’autore, Roberto Finzi, è ordinario di Storia economica presso l’Univeristà di Trieste. Oltre ad essere noto per i suoi studi di storia del pensiero economico, si è sempre occupato anche di temi inerenti la “questione ebraica” e l’antisemitismo in genere, pubblicando numerosi saggi a riguardo.

Questo libro, comparso nel 1997, ebbe sin da subito un’ampia eco e contribuì a sollecitare nuove ricerche sull’applicazione dei provvedimenti razzisti del 1938 negli atenei italiani.

Molto chiaro nell’esposizione: pur trattandosi di un saggio, si legge con facilità, come un romanzo.

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