Penelope alla guerra

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Penelope alla guerra è il primo romanzo narrato dalla scrittrice italiana Oriana Fallaci. Fu pubblicato nel 1962 dall’Editore Rizzoli.

Lo hanno definito un libro “sessista”. E, se vogliamo, già il titolo sembra esserlo, con quell’immagine di Penolope che va alla guerra… La trama, poi, prosegue in quel senso.

La storia racconta di Giò, una ragazza decisa a lasciare la sua Italia per raggiungere il luogo tanto desiderato: gli U.S.A. Nemmeno Francesco, il quale ha un debole per la ragazza, riesce a convincerla a restare. Così Giò si ritrova negli Stati uniti d’America, impegnata nel suo lavoro di creatrice di soggetti cinematografici. Ospitata da Martine, una sua vecchia amica, Giò sembra felice, spensierata in questa nuova vita. Ma poi arriva Richard, un ragazzo ospitato in casa sua per qualche giorno ai tempi della guerra, rimasto indelebilmente impresso nella sua mente. Giò da quel momento è un’altra ragazza; in lei sorgono sentimenti quali passione, angoscia, paura, amore. Passa delle belle serate con Richard, ma poi ci sono anche i  lunghi (e per lei inspiegabili) silenzi di lui. Giò non ha altra preoccupazione che non sia Richard, ha gettato il nuovo lavoro (o almeno le basi, l’inizio al quale stava lavorando) non si sa in quale angolo buio del suo inconscio. E non c’è nessuna persona con la quale riesca a sfogarsi della sua situazione: da una parte Martine, completamente diversa da lei, un tipo di donna che non riesce a far filtrare in sé nemmeno una goccia d’amore; dall’altra Bill, l’amico di Richard, che sembra godere immensamente nello stuzzicare Giò, specie nei momenti più disperati. Sarà proprio durante un’accesa lite con Bill, che Giò comprenderà il motivo di quei lunghi silenzi, e di quella freddezza, che in certi momenti trasparivano in Richard, rimanendone shockata..

La protagonista, che si chiamerebbe Giovanna, si fa chimare Giò perché così “fa più maschio”, e non è affatto una donna come tutte le altre: Giò è audace, è autentica, è se stessa: una donna che non accetta compromessi e che scoprirà il rischio a cui va incontro un essere come lei che non si sottomette e che parlando da uomo vuol chiarire tutto ad ogni costo, una donna che quando scopre questa amara verità conosce il sapore della prima lacrima. Una donna che non si rassegna al ruolo domestico di chi tesse la tela aspettando il ritorno del suo Ulisse che la completa, ma è Ulisse lei stessa, un Ulisse di se stessa, una donna-uomo che viaggia alla ricerca della sua identità e della sua libertà.

Come la maggior parte delle donne dei nostri giorni, del resto. E pensare che il libro è del lontano 1962!

(Liberamente tratto da Wikipedia, l’enciclopedia libera).

latineloqui69

Penelope alla guerraultima modifica: 2016-08-22T16:26:12+02:00da latineloqui69
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