Fascisti

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TITOLO COMPLETO: FASCISTI. Gli Italiani di Mussolini- Il regime degli Italiani.

L’autore, Giordano Bruno Guerri, è uno scrittore, giornalista e storico italiano, noto studioso del XX secolo italiano, in particolare del ventennio fascista e dei rapporti fra Italiani e Chiesa cattolica. La sua famiglia era religiosa e gli impartì un’educazione di stampo cattolico. Prese parte al Sessantotto “come cane sciolto ringhiante, ma non politicizzato”. Si iscrisse alla facoltà di Lettere Moderne (indirizzo di Storia Contemporanea) alla “Cattolica” di Milano, come dirà egli stesso poi, per la curiosità di voler conoscere la vita durante il regime fascista, a suo parere descritto troppo superficialmente dagli storici dell’epoca. Nel 1974 si laureò con una tesi su La figura e l’opera di Giuseppe Bottai, che fu in seguito pubblicata.

Fascisti non è solo una storia dell’Italia tra il 1922 e il 1945 – con molti straordinari ritratti, degli Italiani, di Mussolini e dei principali gerarchi, e una polemica analisi dei rapporti tra Italiani e Fascismo fino ai nostri giorni – ma è anche un’originale interpretazione del Fascismo in chiave di “sacralizzazione della politica”, fenomeno tipico del nostro tempo, di cui proprio il movimento fascista fu l’inventore. Dal culto risorgimentale e liberale della patria, il Fascismo passò al culto del littorio e poi a quello del duce, e si diffuse la convinzione che ogni violenza contro gli avversari era giusta e necessaria, che il regime si identificava con l’Italia e che Mussolini aveva sempre ragione. L’entusiasmo per la nuova religione laica, con i suoi riti collettivi e le oggettive benemerenze sociali del governo, indussero la maggior parte degli Italiani ad aderire al fascismo, che aveva dato loro la coscienza e l’orgoglio di essere un popolo. Per questo il regime fascista fu «il regime degli Italiani».

Opera “pesante” nel senso storico del termine, nelle sue 8 parti costitutive analizza  nel dettaglio tutti gli aspetti della vita degli Italiani durante il ventennio fascista e dopo (fin quasi ai nostri giorni): il culto della patria, Mussolini stesso, la nascita del fascismo e la dittatura, gli Italiani di Mussolini, le guerre come unica scelta, la Resistenza e la R.S.I, il fascismo dopo il fascismo.

C’è spazio anche per la “questione della donna”, ovvero la figura della donna in epoca fascista: il fascismo, maschilista e misogino, volle occuparsi anche della costruzione del tipo di donna ideale, che era pensata in stato di inferiorità. Anche se teoricamente il regime fu il primo in Italia, a dare alle donne un ruolo ufficiale, nazionale, concedendo, ad es. il voto amministrativo alle donne nel 1925, questo fu in realtà un atto inutile, dato che l’anno successivo le elezioni amministrative vennero abolite. La donna era pensata come “CUSTODE DELLA CASA E DEGLI AFFETTI, INCITATRICE ALLE NOBILI OPERE, CONSOLATRICE DEL DOLORE, MADRE DEI NOSTRI FIGLI” e doveva semplicemente obbedire- senza “se” e senza “ma”.  In effetti, il duce stesso forniva inq uesto senso un modello di virilità fascista che prevedeva “molte donne molto onore”, per cui, paradossalmente,« l’Italiano accettò volentieri il modello di moglie casta e pura che il Regime voleva per le madri d’Italia, ma continuò a cercare svaghi diversi, specialmente con le prostitute negli appositi bordelli».

Interessante e di notevole valore documentario, a prescindere dall’ideologia dell’autore (condivisibile o meno).

(Liberamente tratto da Wikipedia, l’enciclopedia libera).

latineloqui69

Fascistiultima modifica: 2016-08-20T16:55:33+02:00da latineloqui69
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