Dolce per sé

dolce

La motivazione del titolo è nell’epigrafe iniziale: “Dolce per sé; ma con dolor sottentra/ il pensier del presente, un van desio/ del passato…” (Leopardi, Le Ricordanze).

Si tratta di un romanzo epistolare. Sono, infatti, lettere (sedici, per la precisione, dal 3 ottobre 1988 all’8 aprile 1995) scritte a una bambina, Flavia, alla quale la protagonista, Vera, affida pensieri, ricordi, nostalgie, riflessioni sulla vita e sull’amore.

Una strana corrispondenza epistolare, quella tra una donna di cinquant’anni e una bambina di sei: in realtà la loro “strana” amicizia nasce durante una vacanza serena e si sviluppa nel corso di sette anni, attraverso lettere che Vera, pur non frequentando Flavia, continua a inviarle. Le notizie che ha della bambina sono solo indirette e di lei porta nella memoria l’immagine conosciuta, il rosso delle scarpette e del cappellino, le situazioni, i luoghi frequentati insieme e soprattutto la condivisione di una persona, Edoardo, lo zio musicista di Flavia, l’uomo amato per tanti anni.

L’amore è senza dubbio il tema dominante intorno al quale si svolge il romanzo, anche se molti sono i motivi che percorrono la narrazione, tra tutti, in primo piano, la musica. Edoardo è un violinista affermato e Dacia Maraini ne descrive, quasi ammirata, il rapporto con lo strumento, con il pubblico, con l’interpretazione. La musica suonata o ascoltata è, dunque,  la colonna sonora di questo romanzo.
L’amore tra Vera e Edoardo si è concluso, senza drammi, senza rancori, con molta nostalgia da parte di lei, non solo e non soprattutto per l’uomo, ma per l’allegria di quell’amore, per la giocosità che l’aveva sempre accompagnato. Edoardo, un po’ adolescente, un po’ “Don Giovanni” (belle le pagine dedicate all’opera mozartiana), non vuole rinunciare all’amicizia per la donna e mantiene con lei una certa continuità nel contatto, ed è da lui che a Vera arrivano notizie su Flavia.
Nelle lettere dominano nostalgia, memoria, dolcezza, armonia, ma anche dolore: la rievocazione della morte della sorella ha momenti di grande drammaticità, di intenso, incredulo dolore.
Personaggio forte quello di Vera, contenuto e schermato, un modello di donna.

Sentimenti contenuti, mai gridati, quelli che emergono in questo libro dai toni delicati e struggenti, proprio come spesso solo la “ricordanza” leopardiana li trasforma. Ecco il motivo dell’epigrafe e del titolo, solo apparentemente criptico.

latineloqui69

Dolce per séultima modifica: 2016-08-20T13:25:34+02:00da latineloqui69
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